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Acta Francisci Pp. 653
si sentono degni. Io non mi sento degno, ma non devo allontanarmi: lì devo
essere, nella vergogna con la dignità, tutt'e due insieme.
Approfondiamo un po' di più. Ci domandiamo: Perché è così feconda
questa tensione fra miseria e dignità, fra distanza e festa? Direi che è feconda
perché mantenerla nasce da una decisione libera. E il Signore agisce princi-
palmente sulla nostra libertà, benché ci aiuti in ogni cosa. La misericordia
è questione di libertà. Il sentimento sgorga spontaneo e quando affermiamo
che è viscerale sembrerebbe che sia sinonimo di « animale ». Ma in realtà gli
animali non conoscono la misericordia « morale », anche se alcuni possono
sperimentare qualcosa di tale compassione, come un cane fedele che rima-
ne al fianco del suo padrone malato. La misericordia è una commozione
che tocca le viscere, e tuttavia può scaturire anche da un'acuta percezione
intellettuale - diretta come un raggio ma non per questo meno complessa
-: si intuiscono molte cose quando si prova misericordia. Si comprende,
per esempio, che l'altro si trova in una situazione disperata, al limite; che
gli succede qualcosa che supera i suoi peccati o le sue colpe; si comprende
anche che l'altro è uno come me, che ci si potrebbe trovare al suo posto; e
che il male è tanto grande e devastante che non si risolve solo per mezzo
della giustizia… In fondo, ci si convince che c'è bisogno di una misericordia
infinita come quella del cuore di Cristo per rimediare a tanto male e tanta
sofferenza, come vediamo che c'è nella vita degli esseri umani… Se la mise-
ricordia va al di sotto di quel livello, non serve. Tante cose comprende la
nostra mente solo vedendo qualcuno gettato per la strada, scalzo, in una
mattina fredda, o vedendo il Signore inchiodato alla croce per me!
Inoltre, la misericordia si accetta e si coltiva, o si rifiuta liberamente.
Se uno si lascia prendere, un gesto tira l'altro. Se uno passa oltre, il cuore
si raffredda. La misericordia ci fa sperimentare la nostra libertà ed è lì
dove possiamo sperimentare la libertà di Dio, che è misericordioso con
chi è misericordioso,8 come disse a Mosè. Nella sua misericordia il Signore
esprime la sua libertà. E noi la nostra.
Possiamo vivere molto tempo « senza » la misericordia del Signore. Vale a
dire, possiamo vivere senza averne coscienza e senza chiederla esplicitamente,
finché uno si rende conto che « tutto è misericordia », e piange con amarezza
di non averne approfittato prima, dal momento che ne aveva tanto bisogno!
8 Cfr Dt 5, 10.