Baixa Grande do Ribeiro, Bertolı́nia, Canavieira, Colônia do Gurguéia, Elizeu
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modo que se despierte en cada bautizado el misionero que lleva dentro de sı́ y
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Quindi io direi sostanzialmente che i Sacramenti sono naturalmente Sa-
cramenti della fede: dove non ci fosse nessun elemento di fede, dove la Prima
Comunione fosse soltanto una festa con un grande pranzo, bei vestiti, bei
doni, allora non sarebbe più un Sacramento della fede. Ma, dall'altra parte, se
possiamo vedere ancora una piccola fiamma di desiderio della comunione
nella Chiesa, un desiderio anche di questi bambini che vogliono entrare in
comunione con Gesù, mi sembra che sia giusto essere piuttosto larghi. Natu-
ralmente, certo, deve essere un aspetto della nostra catechesi far capire che la
Comunione, la Prima Comunione, non è un fatto « puntuale », ma esige una
continuità di amicizia con Gesù, un cammino con Gesù. Io so che i bambini
spesso avrebbero intenzione e desiderio di andare la domenica a Messa, ma i
genitori non rendono possibile questo desiderio. Se vediamo che i bambini lo
vogliono, che hanno il desiderio di andare, mi sembra sia quasi un Sacramen-
to di desiderio, il « voto » di una partecipazione alla Messa domenicale. In
questo senso dovremmo naturalmente fare il possibile nel contesto della pre-
parazione ai Sacramenti, per arrivare anche ai genitori e - diciamo - cosı̀
svegliare anche in loro la sensibilità per il cammino che fanno i bambini.
Dovrebbero aiutare i loro bambini a seguire il proprio desiderio di entrare
in amicizia con Gesù, che è forma della vita, del futuro. Se i genitori hanno il
desiderio che i loro bambini possano fare la Prima Comunione, questo loro
desiderio piuttosto sociale dovrebbe allargarsi in un desiderio religioso, per
rendere possibile un cammino con Gesù.
Direi quindi che, nel contesto della catechesi dei bambini, sempre il lavoro
con i genitori è molto importante. E proprio questa è una delle occasioni di
incontrarsi con i genitori, rendendo presente la vita della fede anche agli
adulti, perché dai bambini - mi sembra - possono reimparare loro stessi
la fede e capire che questa grande solennità ha senso soltanto, ed è vera ed
autentica soltanto, se si realizza nel contesto di un cammino con Gesù, nel
contesto di una vita di fede. Quindi convincere un po', tramite i bambini, i
genitori della necessità di un cammino preparatorio, che si mostra nella par-
tecipazione ai misteri e comincia a far amare questi misteri. Direi che questa è
certamente una risposta abbastanza insufficiente, ma la pedagogia della fede
è sempre un cammino e noi dobbiamo accettare le situazioni di oggi, ma
anche aprirle a un di più, perché non rimanga alla fine solo qualche ricordo
esteriore di cose, ma sia veramente toccato il cuore. Nel momento nel quale
veniamo convinti, il cuore è toccato, ha sentito un po' l'amore di Gesù, ha
provato un po' il desiderio di muoversi in questa linea e in questa direzione.