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con amore la sua aridità, riaccende la sua speranza. Per questo, quando,
nello stesso tempo e con la medesima grazia, perdona chi ha qualche debito
con lui e commisera coloro che sono anch'essi peccatori, questa misericor-
dia si radica in una terra buona, nella quale l'acqua non si perde ma dà
vita. Nell'esercizio di questa misericordia che ripara il male altrui, nessuno
è migliore, per aiutare a curarlo, di colui che mantiene viva l'esperienza
di essere stato oggetto di misericordia circa il medesimo male. Guarda
te stesso; ricordati della tua storia; raccontati la tua storia; e vi troverai
tanta misericordia. Vediamo che, tra coloro che lavorano per combattere
le dipendenze, coloro che si sono riscattati sono di solito quelli che meglio
comprendono, aiutano e sanno chiedere agli altri. E il miglior confessore
è di solito quello che si confessa meglio. E possiamo farci la domanda: io
come mi confesso? Quasi tutti i grandi santi sono stati grandi peccatori o,
come santa Teresina, erano consapevoli che era pura grazia preveniente il
fatto di non esserlo stati.
Così, il vero recipiente della misericordia è la stessa misericordia che
ciascuno ha ricevuto e gli ha ricreato il cuore, quello è « l'otre nuovo » di cui
parla Gesù,4 il « pozzo risanato ».
Ci poniamo così nell'ambito del mistero del Figlio, di Gesù, che è la
misericordia del Padre fatta carne. L'immagine definitiva del ricettacolo
della misericordia la troviamo attraverso le piaghe del Signore risorto,
immagine dell'impronta del peccato restaurato da Dio, che non si cancel-
la totalmente né si infetta: è una cicatrice, non una ferita purulenta. Le
piaghe del Signore. San Bernardo ha due sermoni bellissimi sulle piaghe
del Signore. Lì, nelle piaghe del Signore troviamo la misericordia. Lui è
coraggioso, dice: Ti senti perduto? Ti senti male? Entra lì, entra nelle vi-
scere del Signore e lì troverai misericordia. In quella « sensibilità » propria
delle cicatrici, che ci ricordano la ferita senza molto dolore e la cura senza
che ci dimentichiamo la fragilità, lì ha la sua sede la misericordia divina:
nelle nostre cicatrici. Le piaghe del Signore, che rimangono tuttora, le ha
portate con sé: il corpo bellissimo, i lividi non ci sono, ma le piaghe ha
voluto portarle con sé. E le nostre cicatrici. A tutti noi succede, quando
andiamo a fare una visita medica e abbiamo qualche cicatrice, il medico ci
dice: « Ma questo intervento per che cos'era? ». Guardiamo le cicatrici dell'a-
4 Cfr Lc 5, 37.