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pensiero, che estendo volentieri a quanti sono collegati mediante la radio e la
televisione, specialmente alle comunità di clausura, alle persone anziane, a chi
sta negli ospedali, ai carcerati e a coloro che non potrò incontrare in questo
mio breve soggiorno napoletano. In una parola, saluto l'intera famiglia dei
credenti e tutti i cittadini di Napoli: sono in mezzo a voi, cari amici, per
spezzare con voi la Parola ed il Pane della Vita, ed il tempo brutto non ci
scoraggia, perché Napoli è sempre bella. Meditando sulle Letture bibliche di
questa domenica e pensando alla realtà di Napoli, sono rimasto colpito dal
fatto che oggi la Parola di Dio ha come tema principale la preghiera, anzi, « la
necessità di pregare sempre senza stancarsi », come dice il Vangelo.1 A prima
vista, questo potrebbe sembrare un messaggio non molto pertinente, non
realistico, poco incisivo rispetto ad una realtà sociale con tanti problemi come
la vostra. Ma, riflettendoci, si comprende che questa Parola contiene un
messaggio certamente controcorrente, destinato tuttavia ad illuminare in
profondità la coscienza di questa vostra Chiesa e di questa vostra Città. Lo
riassumerei cosı̀: la forza, che in silenzio e senza clamori cambia il mondo e lo
trasforma nel Regno di Dio, è la fede - ed espressione della fede è la pre-
ghiera. Quando la fede si colma d'amore per Dio, riconosciuto come Padre
buono e giusto, la preghiera si fa perseverante, insistente, diventa un gemito
dello spirito, un grido dell'anima che penetra il cuore di Dio. In tal modo la
preghiera diviene la più grande forza di trasformazione del mondo. Di fronte
a realtà sociali difficili e complesse, come sicuramente è anche la vostra,
occorre rafforzare la speranza, che si fonda sulla fede e si esprime in una
preghiera instancabile. È la preghiera a tenere accesa la fiaccola della fede.
Domanda Gesù, come abbiamo sentito alla fine del Vangelo: « Il Figlio del-
l'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terrà? ».2 È una domanda che ci fa
pensare. Quale sarà la nostra risposta a questo inquietante interrogativo?
Quest'oggi, vogliamo insieme ripetere con umile coraggio: Signore, la tua
venuta tra noi in questa celebrazione domenicale ci trova radunati con la
lampada della fede accesa. Noi crediamo e confidiamo in te! Accresci la nostra
fede! Le Letture bibliche che abbiamo ascoltato ci presentano alcuni modelli
a cui ispirarci in questa nostra professione di fede che è sempre anche pro-
fessione di speranza, perché la fede è speranza, apre la terra alla forza divina,
alla forza del bene. Sono le figure della vedova che incontriamo nella parabola
evangelica e quella di Mosè di cui parla il libro dell'Esodo. La vedova del
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1 Cfr Lc 18, 1. 2 Lc 18, 8.