ACTA BENEDICTI PP. XVI

 pensiero, che estendo volentieri a quanti sono collegati mediante la radio e la

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 11 luglio 2007 Al sig. Remeji Francis Kocheekaranveettil (Alleppey) » » » Al sig. Rosario Pennisi (Acireale) » » » Al sig. P.V. John Puthenpurakal (Al

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tica e religiosa, e assunta come categoria morale ».2 Ed aggiungeva: « Quando

l'interdipendenza viene cosı̀ riconosciuta, la correlativa risposta, come atteg-

giamento morale e sociale, come "virtù", è la solidarietà. Questa, dunque,

non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i

mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione

ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di

tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti ».3

Nell'Enciclica Deus caritas est ho voluto ricordare che « la formazione di

strutture giuste non è immediatamente compito della Chiesa, ma appartiene

alla sfera della politica, cioè all'ambito della ragione autoresponsabile ».4 Ed

ho poi notato che « in questo, il compito della Chiesa è mediato, in quanto le

spetta di contribuire alla purificazione della ragione e al risveglio delle forze

morali, senza le quali non vengono costruite strutture giuste, né queste pos-

sono essere operative a lungo ».5 Quale occasione migliore di questa per riba-

dire che operare per un giusto ordine nella società è immediatamente compito

proprio dei fedeli laici? Come cittadini dello Stato tocca ad essi partecipare in

prima persona alla vita pubblica e, nel rispetto delle legittime autonomie,

cooperare a configurare rettamente la vita sociale, insieme con tutti gli altri

cittadini secondo le competenze di ognuno e sotto la propria autonoma re-

sponsabilità. Nel mio intervento al Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona,

l'anno scorso, ebbi a ribadire che agire in ambito politico per costruire un

ordine giusto nella società italiana non è compito immediato della Chiesa

come tale, ma dei fedeli laici. A questo loro compito della più grande impor-

tanza, essi debbono dedicarsi con generosità e coraggio, illuminati dalla fede e

dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo. Per questo sono

state sapientemente istituite le Settimane Sociali dei Cattolici Italiani e que-

sta provvida iniziativa potrà anche in futuro offrire un contributo decisivo

per la formazione e l'animazione dei cittadini cristianamente ispirati.

La cronaca quotidiana mostra che la società del nostro tempo ha di fronte

molteplici emergenze etiche e sociali in grado di minare la sua stabilità e di

compromettere seriamente il suo futuro. Particolarmente attuale è la que-

stione antropologica, che abbraccia il rispetto della vita umana e l'attenzione

da prestare alle esigenze della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e

2 N. 38. 3 Ibid. 4 N. 29. 5 Ibid.