pensiero, che estendo volentieri a quanti sono collegati mediante la radio e la
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Acta Benedicti Pp. XVI 927
e impersona tanti altri che qui hanno operato: il Maestro Mons. Domenico
Bartolucci.
Mi è caro, in questa sede, rammentare ciò che dispone in merito alla
musica sacra il Concilio Vaticano II: muovendosi nella linea di una secolare
tradizione, il Concilio afferma che essa « costituisce un tesoro di inestimabile
valore che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente per il fatto
che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della
liturgia solenne ».1 Quanto è ricca la tradizione biblica e patristica nel sotto-
lineare l'efficacia del canto e della musica sacra per muovere i cuori ed elevarli
a penetrare, per cosı̀ dire, nella stessa intimità della vita di Dio! Ben consa-
pevole di ciò, Giovanni Paolo II osservava che, oggi come sempre, tre carat-
teristiche distinguono la musica sacra liturgica: la « santità », l'« arte vera »,
l'« universalità », la possibilità cioè di essere proposta a qualsiasi popolo o tipo
di assemblea.2 Proprio in vista di ciò, l'Autorità ecclesiastica deve impegnarsi
ad orientare sapientemente lo sviluppo di un cosı̀ esigente genere di musica,
non « congelandone » il tesoro, ma cercando di inserire nell'eredità del passato
le novità valevoli del presente, per giungere ad una sintesi degna dell'alta
missione ad essa riservata nel servizio divino. Sono certo che il Pontificio
Istituto di Musica Sacra, in armonica sintonia con la Congregazione per il
Culto Divino, non mancherà di offrire il suo contributo per un « aggiornamen-
to », adatto ai nostri tempi, delle preziose tradizioni di cui è ricca la musica
sacra. A voi, dunque, carissimi professori ed allievi di questo Pontificio Isti-
tuto, affido questo compito esigente ed insieme appassionante, nella consa-
pevolezza che esso costituisce un valore di grande rilevanza per la vita stessa
della Chiesa.
Nell'invocare su di voi la materna protezione della Madonna del Magni-
ficat e l'intercessione di San Gregorio Magno e di Santa Cecilia, vi assicuro da
parte mia un costante ricordo nella preghiera. Mentre auguro che il nuovo
anno accademico che sta per iniziare sia ricolmo di ogni grazia, a tutti im-
parto di cuore una speciale Benedizione Apostolica.
1 Sacrosanctum Concilium, 112. 2 Cfr chirografo «Mosso dal vivo desiderio » del 22 novembre 2003.