spiritaliterque pueris, iuvenibus, operariis, senibus promovendis se addixit.
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale836
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale848
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Congregatio de Causis Sanctorum 875
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Congregatio de Causis Sanctorum 885
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Congregatio de Causis Sanctorum 887
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Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Benedicto XVI
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Congregatio de Causis Sanctorum 895
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Congregatio de Causis Sanctorum 897
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Acta Benedicti Pp. XVI 849
IV
In episcopali Ordinatione sex Praesulum.*
Cari fratelli e sorelle,
siamo raccolti intorno all'altare del Signore per una circostanza solenne e
lieta ad un tempo: l'Ordinazione episcopale di sei nuovi Vescovi, chiamati a
svolgere mansioni diverse a servizio dell'unica Chiesa di Cristo. Essi sono
Mons. Mieczysław Mokrzycki, Mons. Francesco Brugnaro, Mons. Gianfranco
Ravasi, Mons. Tommaso Caputo, Mons. Sergio Pagano, Mons. Vincenzo Di
Mauro. A tutti rivolgo il mio saluto cordiale con un fraterno abbraccio. Un
saluto particolare va a Mons. Mokrzycki che, insieme all'attuale Cardinale
Stanisław Dziwisz, per molti anni ha servito come segretario il Santo Padre
Giovanni Paolo II e poi, dopo la mia elezione a Successore di Pietro, ha fatto
anche a me da segretario con grande umiltà, competenza e dedizione. Con lui
saluto l'amico di Papa Giovanni Paolo II, il Cardinale Marian Jaworski, a cui
Mons. Mokrzycki recherà il proprio aiuto come Coadiutore. Saluto inoltre i
Vescovi latini dell'Ucraina, che sono qui a Roma per la loro visita « ad limina
Apostolorum ». Il mio pensiero va anche ai Vescovi greco-cattolici, alcuni dei
quali ho incontrato lunedı̀ scorso, e la Chiesa ortodossa dell'Ucraina. A tutti
auguro le benedizioni del Cielo per le loro fatiche miranti a mantenere ope-
rante nella loro Terra e a trasmettere alle future generazioni la forza risana-
trice e corroborante del Vangelo di Cristo.
Celebriamo questa Ordinazione episcopale nella festa dei tre Arcangeli che
nella Scrittura sono menzionati per nome: Michele, Gabriele e Raffaele. Que-
sto ci richiama alla mente che nell'antica Chiesa - già nell'Apocalisse - i
Vescovi venivano qualificati « angeli » della loro Chiesa, esprimendo in questo
modo un'intima corrispondenza tra il ministero del Vescovo e la missione
dell'Angelo. A partire dal compito dell'Angelo si può comprendere il servizio
del Vescovo. Ma che cosa è un Angelo? La Sacra Scrittura e la tradizione della
Chiesa ci lasciano scorgere due aspetti. Da una parte, l'Angelo è una creatura
che sta davanti a Dio, orientata con l'intero suo essere verso Dio. Tutti e tre i
nomi degli Arcangeli finiscono con la parola «El », che significa «Dio ». Dio è
iscritto nei loro nomi, nella loro natura. La loro vera natura è l'esistenza in
vista di Lui e per Lui. Proprio cosı̀ si spiega anche il secondo aspetto che
* Die 29 Septembris 2007.