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darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre ». In realtà, la
preghiera di Gesù - quella dell'Ultima Cena e quella sulla croce - è una
preghiera che permane anche in Cielo, dove Cristo siede alla destra del Padre.
Gesù, infatti, vive sempre il suo sacerdozio d'intercessione a favore del popolo
di Dio e dell'umanità e quindi prega per tutti noi chiedendo al Padre il dono
dello Spirito Santo.
Il racconto della Pentecoste nel libro degli Atti degli Apostoli - lo ab-
biamo ascoltato nella prima lettura 2 - presenta il « nuovo corso » dell'opera
di Dio iniziato con la risurrezione di Cristo, opera che coinvolge l'uomo, la
storia e il cosmo. Dal Figlio di Dio morto e risorto e ritornato al Padre spira
ora sull'umanità, con inedita energia, il soffio divino, lo Spirito Santo. E cosa
produce questa nuova e potente auto-comunicazione di Dio? Là dove ci sono
lacerazioni ed estraneità, essa crea unità e comprensione. Si innesca un pro-
cesso di riunificazione tra le parti della famiglia umana, divise e disperse; le
persone, spesso ridotte a individui in competizione o in conflitto tra loro,
raggiunte dallo Spirito di Cristo, si aprono all'esperienza della comunione,
che può coinvolgerle a tal punto da fare di loro un nuovo organismo, un
nuovo soggetto: la Chiesa. Questo è l'effetto dell'opera di Dio: l'unità; perciò
l'unità è il segno di riconoscimento, il « biglietto da visita » della Chiesa nel
corso della sua storia universale. Fin dall'inizio, dal giorno di Pentecoste, essa
parla tutte le lingue. La Chiesa universale precede le Chiese particolari, e
queste devono sempre conformarsi a quella, secondo un criterio di unità e
universalità. La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali
e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di
Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le
frontiere umane.
Da questo, cari fratelli, deriva un criterio pratico di discernimento per la
vita cristiana: quando una persona, o una comunità, si chiude nel proprio
modo di pensare e di agire, è segno che si è allontanata dallo Spirito Santo. Il
cammino dei cristiani e delle Chiese particolari deve sempre confrontarsi con
quello della Chiesa una e cattolica, e armonizzarsi con esso. Ciò non significa
che l'unità creata dallo Spirito Santo sia una specie di egualitarismo. Al
contrario, questo è piuttosto il modello di Babele, cioè l'imposizione di una
cultura dell'unità che potremmo definire « tecnica ». La Bibbia, infatti, ci
dice 3 che a Babele tutti parlavano una sola lingua. A Pentecoste, invece,
2 Cfr. At 2, 1-11. 3 Cfr. Gn 11, 1-9.