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significativo. Esso indica il compimento di un cammino, cioè proprio il cam-
mino di educazione e trasformazione del Figlio di Dio mediante la sofferenza,
mediante la passione dolorosa. È grazie a questa trasformazione che Gesù
Cristo è diventato « sommo sacerdote » e può salvare tutti coloro che si affi-
dano a Lui. Il termine teleiotheis, tradotto giustamente con « reso perfetto »,
appartiene ad una radice verbale che, nella versione greca del Pentateuco,
cioè i primi cinque libri della Bibbia, viene sempre usata per indicare la
consacrazione degli antichi sacerdoti. Questa scoperta è assai preziosa, perché
ci dice che la passione è stata per Gesù come una consacrazione sacerdotale.
Egli non era sacerdote secondo la Legge, ma lo è diventato in maniera esi-
stenziale nella sua Pasqua di passione, morte e risurrezione: ha offerto se
stesso in espiazione e il Padre, esaltandolo al di sopra di ogni creatura, lo
ha costituito Mediatore universale di salvezza.
Ritorniamo, nella nostra meditazione, all'Eucaristia, che tra poco sarà al
centro della nostra assemblea liturgica. In essa Gesù ha anticipato il suo
Sacrificio, un Sacrificio non rituale, ma personale. Nell'Ultima Cena Egli
agisce mosso da quello « spirito eterno » con il quale si offrirà poi sulla Croce.8
Ringraziando e benedicendo, Gesù trasforma il pane e il vino. È l'amore
divino che trasforma: l'amore con cui Gesù accetta in anticipo di dare tutto
se stesso per noi. Questo amore non è altro che lo Spirito Santo, lo Spirito del
Padre e del Figlio, che consacra il pane e il vino e muta la loro sostanza nel
Corpo e nel Sangue del Signore, rendendo presente nel Sacramento lo stesso
Sacrificio che si compie poi in modo cruento sulla Croce. Possiamo dunque
concludere che Cristo è sacerdote vero ed efficace perché era pieno della forza
dello Spirito Santo, era colmo di tutta la pienezza dell'amore di Dio, e questo
proprio « nella notte in cui fu tradito », proprio nell'« ora delle tenebre ».9 È
questa forza divina, la stessa che realizzò l'Incarnazione del Verbo, a trasfor-
mare l'estrema violenza e l'estrema ingiustizia in atto supremo d'amore e di
giustizia. Questa è l'opera del sacerdozio di Cristo, che la Chiesa ha ereditato e
prolunga nella storia, nella duplice forma del sacerdozio comune dei battez-
zati e di quello ordinato dei ministri, per trasformare il mondo con l'amore di
Dio. Tutti, sacerdoti e fedeli, ci nutriamo della stessa Eucaristia, tutti ci
prostriamo ad adorarLa, perché in essa è presente il nostro Maestro e Signore,
è presente il vero Corpo di Gesù, Vittima e Sacerdote, salvezza del mondo.
Venite, esultiamo con canti di gioia! Venite, adoriamo! Amen.
8 Cfr. Eb 9, 14. 9 Cfr. Lc 22, 53.