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Acta Benedicti Pp. XVI 265
HOMILIAE
I
In Festivitate Praesentationis Domini - Occasione XVII Diei Vitae Consecratae
dicati.*
Cari fratelli e sorelle!
nel suo racconto dell'infanzia di Gesù, san Luca sottolinea come Maria e
Giuseppe fossero fedeli alla Legge del Signore. Con profonda devozione com-
piono tutto ciò che è prescritto dopo il parto di un primogenito maschio. Si
tratta di due prescrizioni molto antiche: una riguarda la madre e l'altra il
bambino neonato. Per la donna è prescritto che si astenga per quaranta giorni
dalle pratiche rituali, dopo di che offra un duplice sacrificio: un agnello in
olocausto e una tortora o un colombo per il peccato; ma se la donna è povera,
può offrire due tortore o due colombi.1 San Luca precisa che Maria e Giuseppe
offrirono il sacrificio dei poveri,2 per evidenziare che Gesù è nato in una
famiglia di gente semplice, umile ma molto credente: una famiglia apparte-
nente a quei poveri di Israele che formano il vero popolo di Dio. Per il
primogenito maschio, che secondo la Legge di Mosè è proprietà di Dio, era
invece prescritto il riscatto, stabilito nell'offerta di cinque sicli, da pagare ad
un sacerdote in qualunque luogo. Ciò a perenne memoria del fatto che, al
tempo dell'Esodo, Dio risparmiò i primogeniti degli ebrei.3
È importante osservare che per questi due atti - la purificazione della
madre e il riscatto del figlio - non era necessario andare al Tempio. Invece
Maria e Giuseppe vogliono compiere tutto a Gerusalemme, e san Luca fa
vedere come l'intera scena converga verso il Tempio, e quindi si focalizzi su
Gesù che vi entra. Ed ecco che, proprio attraverso le prescrizioni della Legge,
l'avvenimento principale diventa un altro, cioè la « presentazione » di Gesù al
Tempio di Dio, che significa l'atto di offrire il Figlio dell'Altissimo al Padre
che lo ha mandato.4
* Die 2 Februarii 2013. 1 Cfr Lv 12, 1-8. 2 Cfr 2, 24. 3 Cfr Es 13, 11-16. 4 Cfr Lc 1, 32. 35.