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Questa narrazione dell'Evangelista trova riscontro nella parola del profeta
Malachia che abbiamo ascoltato all'inizio della prima Lettura: « Cosı̀ dice il
Signore Dio: «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti
a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l'angelo
dell'alleanza, che voi sospirate, eccolo venire... Egli purificherà i figli di Levi...
perché possano offrire al Signore un'offerta secondo giustizia ».5 Chiaramente
qui non si parla di un bambino, e tuttavia questa parola trova compimento in
Gesù, perché « subito », grazie alla fede dei suoi genitori, Egli è stato portato al
Tempio; e nell'atto della sua « presentazione », o della sua « offerta » personale a
Dio Padre, traspare chiaramente il tema del sacrifico e del sacerdozio, come
nel passo del profeta. Il bambino Gesù, che viene subito presentato al Tempio,
è quello stesso che, una volta adulto, purificherà il Tempio 6 e soprattutto farà
di se stesso il sacrificio e il sommo sacerdote della nuova Alleanza.
Questa è anche la prospettiva della Lettera agli Ebrei, di cui è stato
proclamato un passo nella seconda Lettura, cosı̀ che il tema del nuovo sacer-
dozio viene rafforzato: un sacerdozio - quello inaugurato da Gesù - che è
esistenziale: « Proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto per-
sonalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova ».7
E cosı̀ troviamo anche il tema della sofferenza, molto marcato nel brano
evangelico, là dove Simeone pronuncia la sua profezia sul Bambino e sulla
Madre: « Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come
segno di contraddizione - e anche a te [Maria] una spada trafiggerà l'ani-
ma ».8 La « salvezza » che Gesù porta al suo popolo, e che incarna in se stesso,
passa attraverso la croce, attraverso la morte violenta che Egli vincerà e
trasformerà con l'oblazione della vita per amore. Questa oblazione è già tutta
preannunciata nel gesto della presentazione al Tempio, un gesto certamente
mosso dalle tradizioni dell'antica Alleanza, ma intimamente animato dalla
pienezza della fede e dell'amore che corrisponde alla pienezza dei tempi, alla
presenza di Dio e del suo Santo Spirito in Gesù. Lo Spirito, in effetti, aleggia
su tutta la scena della presentazione di Gesù al Tempio, in particolare sulla
figura di Simeone, ma anche di Anna. È lo Spirito « Paraclito », che porta la
« consolazione » di Israele e muove i passi e il cuore di coloro che la attendono.
È lo Spirito che suggerisce le parole profetiche di Simeone e Anna, parole di
5 3, 1. 3. 6 Cfr Gv 2, 13-22; Mc 11, 15. 19 e par. 7 Eb 2, 18. 8 Lc 2, 34-35.