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Acta Benedicti Pp. XVI 269
II
In Celebratione Eucharistica Feriae Quartae Cinerum.*
Venerati Fratelli,
cari fratelli e sorelle!
Oggi, Mercoledı̀ delle Ceneri, iniziamo un nuovo cammino quaresimale, un
cammino che si snoda per quaranta giorni e ci conduce alla gioia della Pasqua
del Signore, alla vittoria della Vita sulla morte. Seguendo l'antichissima tra-
dizione romana delle stationes quaresimali, ci siamo radunati oggi per la
Celebrazione dell'Eucaristia. Tale tradizione prevede che la prima statio abbia
luogo nella Basilica di Santa Sabina sul colle Aventino. Le circostanze hanno
suggerito di radunarsi nella Basilica Vaticana. Siamo numerosi intorno alla
Tomba dell'Apostolo Pietro anche a chiedere la sua intercessione per il cam-
mino della Chiesa in questo particolare momento, rinnovando la nostra fede
nel Pastore Supremo, Cristo Signore. Per me è un'occasione propizia per
ringraziare tutti, specialmente i fedeli della Diocesi di Roma, mentre mi
accingo a concludere il ministero petrino, e per chiedere un particolare ricordo
nella preghiera.
Le Letture che sono state proclamate ci offrono spunti che, con la grazia
di Dio, siamo chiamati a far diventare atteggiamenti e comportamenti con-
creti in questa Quaresima. La Chiesa ci ripropone, anzitutto, il forte richiamo
che il profeta Gioele rivolge al popolo di Israele: « Cosı̀ dice il Signore: ritor-
nate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti ».1 Va sottoli-
neata l'espressione « con tutto il cuore », che significa dal centro dei nostri
pensieri e sentimenti, dalle radici delle nostre decisioni, scelte e azioni, con un
gesto di totale e radicale libertà. Ma è possibile questo ritorno a Dio? Sı̀,
perché c'è una forza che non risiede nel nostro cuore, ma che si sprigiona
dal cuore stesso di Dio. È la forza della sua misericordia. Dice ancora il
profeta: «Ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e
pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male ».2
Il ritorno al Signore è possibile come « grazia », perché è opera di Dio e frutto
della fede che noi riponiamo nella sua misericordia. Questo ritornare a Dio
* Die 13 Februarii 2013. 1 2, 12. 2 v. 13.