Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale314
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale316
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale318
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale320
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale322
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale324
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale326
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale328
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale330
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale332
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale334
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale336
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale338
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale340
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale342
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale344
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale346
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale348
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale350
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale352
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale354
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale356
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale358
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale360
Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 361
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale362
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale364
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale354
armonica. Infatti, il bene comune è composto da più beni: da beni materiali,
cognitivi, istituzionali e da beni morali e spirituali, quest'ultimi superiori a
cui i primi vanno subordinati. L'impegno per il bene comune della famiglia
dei popoli, come per ogni società, comporta, dunque, il prendersi cura e
l'avvalersi di un complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente,
civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale mondiale, in modo
tale che prenda forma di pólis, di città dell'uomo.2 Pertanto, si deve assicu-
rare che l'ordine economico-produttivo sia socialmente responsabile e a mi-
sura d'uomo, con un'azione congiunta e unitaria su più piani, anche quello
internazionale.3 Parimenti, si dovrà sostenere il consolidamento di sistemi
costituzionali, giuridici e amministrativi nei Paesi che non ne godono ancora
in modo pieno. Accanto agli aiuti economici, devono esserci, quindi, quelli
finalizzati a rafforzare le garanzie proprie dello Stato di diritto, un sistema di
ordine pubblico giusto ed efficiente, nel pieno rispetto dei diritti umani, come
pure istituzioni veramente democratiche e partecipative.4
Ciò che, però, è fondamentale e prioritario, in vista dello sviluppo dell'in-
tera famiglia dei popoli, è l'adoperarsi per riconoscere la vera scala dei beni-
valori. Solo grazie ad una corretta gerarchia dei beni umani è possibile com-
prendere quale tipo di sviluppo dev'essere promosso. Lo sviluppo integrale
dei popoli, obiettivo centrale del bene comune universale, non è dato solo
dalla diffusione dell'imprenditorialità,5 dei beni materiali e cognitivi come la
casa e l'istruzione, delle scelte disponibili. Esso è dato specialmente dall'in-
cremento di quelle scelte buone che sono possibili quando esista la nozione di
un bene umano integrale, quando ci sia un telos, un fine, alla cui luce viene
pensato e voluto lo sviluppo. La nozione di sviluppo umano integrale presup-
pone coordinate precise, quali la sussidiarietà e la solidarietà, nonché l'inter-
dipendenza tra Stato, società e mercato. In una società mondiale, composta
da molti popoli e da religioni diverse, il bene comune e lo sviluppo integrale
vanno conseguiti con il contributo di tutti. In questo, le religioni sono deci-
sive, specie quando insegnano la fraternità e la pace, perché educano a dare
spazio a Dio e ad essere aperti al trascendente, nelle nostre società segnate
dalla secolarizzazione. L'esclusione delle religioni dall'ambito pubblico, come,
per altro verso, il fondamentalismo religioso, impediscono l'incontro tra le
2 Cfr. ibid., 7. 3 Cfr. ibid., 57. 67. 4 Cfr. ibid., 41. 5 Cfr. ibidem.