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VIII
Quarto recurrente saeculo ab obitu Patris Matthaei Ricci, S.I.*
Signor Cardinale,
venerati Fratelli nell'Episcopato e Sacerdozio,
distinte Autorità,
cari fratelli e sorelle,
sono lieto di incontrarvi per ricordare il IV Centenario della morte di
Padre Matteo Ricci, s.j. Saluto fraternamente il Vescovo di Macerata-Tolen-
tino-Recanati-Cingoli-Treia, Mons. Claudio Giuliodori, che guida questo nu-
meroso pellegrinaggio. Con lui saluto i Confratelli della Conferenza Episco-
pale marchigiana e le rispettive Diocesi, le Autorità civili, militari e
accademiche; i sacerdoti, i seminaristi e gli studenti, ed anche i Pueri Canto-
res. Macerata è fiera di un cittadino, un religioso e un sacerdote cosı̀ illustre!
Saluto i Membri della Compagnia di Gesù, di cui fece parte P. Ricci, in
particolare il Preposito Generale, P. Adolfo Nicolás, i loro amici e collabora-
tori e le istituzioni educative a loro legate. Un pensiero anche a tutti i Cinesi.
L'11 maggio del 1610, a Pechino, terminava la vita terrena di questo
grande missionario, vero protagonista dell'annuncio del Vangelo in Cina nel-
l'era moderna dopo la prima evangelizzazione dell'Arcivescovo Giovanni da
Montecorvino. Di quale stima fosse circondato nella capitale cinese e nella
stessa corte imperiale ne è segno il privilegio straordinario che gli fu concesso,
impensabile per uno straniero, di essere sepolto in terra cinese. Anche oggi è
possibile venerare la sua tomba a Pechino, opportunamente restaurata dalle
Autorità locali. Le molteplici iniziative promosse in Europa e in Cina per
onorare P. Ricci, mostrano il vivo interesse che la sua opera continua a
riscuotere nella Chiesa e in ambienti culturali diversi.
La storia delle missioni cattoliche comprende figure di grande statura per
lo zelo e il coraggio di portare Cristo in terre nuove e lontane, ma P. Ricci è un
caso singolare di felice sintesi fra l'annuncio del Vangelo e il dialogo con la
cultura del popolo a cui lo si porta, un esempio di equilibrio tra chiarezza
dottrinale e prudente azione pastorale. Non solo l'apprendimento profondo
della lingua, ma anche l'assunzione dello stile di vita e degli usi delle classi
colte cinesi, frutto di studio e di esercizio paziente e lungimirante, fecero sı̀
* Die 29 Maii 2010.