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affido la mia Chiesa. Sopra di te costruisco la mia Chiesa ».1 Davanti al Si-
gnore, insieme con Pietro, avete confessato: « Tu sei Cristo, il Figlio del Dio
vivo ».2 Cosı̀ cresce la Chiesa: insieme con Pietro, confessare Cristo, seguire
Cristo. E facciamo questo sempre. Io sono molto grato per la vostra preghie-
ra, che ho sentito - l'ho detto mercoledı̀ - quasi fisicamente. Anche se
adesso mi ritiro, nella preghiera sono sempre vicino a tutti voi e sono sicuro
che anche voi sarete vicini a me, anche se per il mondo rimango nascosto.
Per oggi, secondo le condizioni della mia età, non ho potuto preparare un
grande, vero discorso, come ci si potrebbe aspettare; ma piuttosto penso ad
una piccola chiacchierata sul Concilio Vaticano II, come io l'ho visto. Comin-
cio con un aneddoto: io ero stato nominato nel '59 professore all'Università di
Bonn, dove studiano gli studenti, i seminaristi della diocesi di Colonia e di
altre diocesi circostanti. Cosı̀, sono venuto in contatto con il Cardinale di
Colonia, il Cardinale Frings. Il Cardinale Siri, di Genova - mi sembra nel
'61 - aveva organizzato una serie di conferenze di diversi Cardinali europei
sul Concilio, e aveva invitato anche l'Arcivescovo di Colonia a tenere una
delle conferenze, con il titolo: Il Concilio e il mondo del pensiero moderno.
Il Cardinale mi ha invitato - il più giovane dei professori - a scrivergli
un progetto; il progetto gli è piaciuto e ha proposto alla gente, a Genova, il
testo come io l'avevo scritto. Poco dopo, Papa Giovanni lo invita ad andare
da lui e il Cardinale era pieno di timore di avere forse detto qualcosa di non
corretto, di falso, e di venire citato per un rimprovero, forse anche per to-
gliergli la porpora. Sı̀, quando il suo segretario lo ha vestito per l'udienza, il
Cardinale ha detto: « Forse adesso porto per l'ultima volta questo abito ». Poi
è entrato, Papa Giovanni gli va incontro, lo abbraccia, e dice: « Grazie, Emi-
nenza, lei ha detto le cose che io volevo dire, ma non avevo trovato le parole ».
Cosı̀, il Cardinale sapeva di essere sulla strada giusta e mi ha invitato ad
andare con lui al Concilio, prima come suo esperto personale; poi, nel corso
del primo periodo - mi pare nel novembre '62 - sono stato nominato anche
perito ufficiale del Concilio.
Allora, noi siamo andati al Concilio non solo con gioia, ma con entusia-
smo. C'era un'aspettativa incredibile. Speravamo che tutto si rinnovasse, che
venisse veramente una nuova Pentecoste, una nuova era della Chiesa, perché
la Chiesa era ancora abbastanza robusta in quel tempo, la prassi domenicale
ancora buona, le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa erano già un po'
1 Cfr Mt 16, 18-19. 2 Cfr Mt 16, 15-16.