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ridotte, ma ancora sufficienti. Tuttavia, si sentiva che la Chiesa non andava
avanti, si riduceva, che sembrava piuttosto una realtà del passato e non la
portatrice del futuro. E in quel momento, speravamo che questa relazione si
rinnovasse, cambiasse; che la Chiesa fosse di nuovo forza del domani e forza
dell'oggi. E sapevamo che la relazione tra la Chiesa e il periodo moderno, fin
dall'inizio, era un po' contrastante, cominciando con l'errore della Chiesa nel
caso di Galileo Galilei; si pensava di correggere questo inizio sbagliato e di
trovare di nuovo l'unione tra la Chiesa e le forze migliori del mondo, per
aprire il futuro dell'umanità, per aprire il vero progresso. Cosı̀, eravamo pieni
di speranza, di entusiasmo, e anche di volontà di fare la nostra parte per
questa cosa. Mi ricordo che un modello negativo era considerato il Sinodo
Romano. Si disse - non so se sia vero - che avessero letto i testi preparati,
nella Basilica di San Giovanni, e che i membri del Sinodo avessero acclamato,
approvato applaudendo, e cosı̀ si sarebbe svolto il Sinodo. I Vescovi dissero:
No, non facciamo cosı̀. Noi siamo Vescovi, siamo noi stessi soggetto del
Sinodo; non vogliamo soltanto approvare quanto è stato fatto, ma vogliamo
essere noi il soggetto, i portatori del Concilio. Cosı̀ anche il Cardinale Frings,
che era famoso per la fedeltà assoluta, quasi scrupolosa, al Santo Padre, in
questo caso disse: Qui siamo in altra funzione. Il Papa ci ha convocati per
essere come Padri, per essere Concilio ecumenico, un soggetto che rinnovi la
Chiesa. Cosı̀ vogliamo assumere questo nostro ruolo.
Il primo momento, nel quale questo atteggiamento si è mostrato, è stato
subito il primo giorno. Erano state previste, per questo primo giorno, le
elezioni delle Commissioni ed erano state preparate, in modo - si cercava
- imparziale, le liste, i nominativi; e queste liste erano da votare. Ma subito i
Padri dissero: No, non vogliamo semplicemente votare liste già fatte. Siamo
noi il soggetto. Allora, si sono dovute spostare le elezioni, perché i Padri stessi
volevano conoscersi un po', volevano loro stessi preparare delle liste. E cosı̀ è
stato fatto. I Cardinali Liénart di Lille, il Cardinale Frings di Colonia ave-
vano pubblicamente detto: Cosı̀ no. Noi vogliamo fare le nostre liste ed eleg-
gere i nostri candidati. Non era un atto rivoluzionario, ma un atto di coscien-
za, di responsabilità da parte dei Padri conciliari.
Cosı̀ cominciava una forte attività per conoscersi, orizzontalmente, gli uni
gli altri, cosa che non era a caso. Al « Collegio dell'Anima », dove abitavo,
abbiamo avuto molte visite: il Cardinale era molto conosciuto, abbiamo visto
Cardinali di tutto il mondo. Mi ricordo bene la figura alta e snella di mons.
Etchegaray, che era Segretario della Conferenza Episcopale Francese, degli