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degli eventi, degli incontri e delle esperienze che andava facendo, per cui ciò
che ha potuto realizzare è stato grazie anche all'incontro con i cinesi; un
incontro vissuto in molti modi, ma approfonditosi attraverso il rapporto
con alcuni amici e discepoli, specie i quattro celebri convertiti, « pilastri della
nascente Chiesa cinese ». Di questi il primo e più famoso è Xu Guangqi, nativo
di Shanghai, letterato e scienziato, matematico, astronomo, studioso di agri-
coltura, giunto ai più alti gradi della burocrazia imperiale, uomo integro, di
grande fede e vita cristiana, dedito al servizio del suo Paese, e che occupa un
posto di rilievo nella storia della cultura cinese. È lui, ad esempio, a convin-
cere e aiutare P. Ricci a tradurre in cinese gli « Elementi » di Euclide, opera
fondamentale della geometria, o ad ottenere che l'Imperatore affidasse agli
astronomi gesuiti la riforma del calendario cinese. Come è un altro degli
studiosi cinesi convertiti al Cristianesimo - Li Zhizao - ad aiutare P. Ricci
nella realizzazione delle ultime e più sviluppate edizioni del mappamondo,
che avrebbe dato ai cinesi una nuova immagine del mondo. Egli descriveva P.
Ricci con queste parole: « Io l'ho creduto un uomo singolare perché vive nel
celibato, non briga le cariche, parla poco, ha una condotta regolata e questo
tutti i giorni, coltiva la virtù di nascosto e serve Dio continuamente ». È
giusto dunque associare a P. Matteo Ricci anche i suoi grandi amici cinesi,
che con lui condivisero l'esperienza di fede.
Cari fratelli e sorelle, il ricordo di questi uomini di Dio dediti al Vangelo e
alla Chiesa, il loro esempio di fedeltà a Cristo, il profondo amore verso il
popolo cinese, l'impegno di intelligenza e di studio, la loro vita virtuosa, siano
occasione di preghiera per la Chiesa in Cina e per l'intero popolo cinese, come
facciamo ogni anno, il 24 maggio, rivolgendoci a Maria Santissima, venerata
nel celebre Santuario di Sheshan a Shanghai; e siano anche di stimolo ed
incoraggiamento a vivere con intensità la fede cristiana, nel dialogo con le
diverse culture, ma nella certezza che in Cristo si realizza il vero umanesimo,
aperto a Dio, ricco di valori morali e spirituali e capace di rispondere ai
desideri più profondi dell'animo umano. Anch'io, come P. Matteo Ricci,
esprimo oggi la mia profonda stima al nobile popolo cinese e alla sua cultura
millenaria, convinto che un loro rinnovato incontro con il Cristianesimo ap-
porterà frutti abbondanti di bene, come allora favorı̀ una pacifica convivenza
tra i popoli. Grazie.