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Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus 187
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Congregatio de Causis Sanctorum 189
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Congregatio de Causis Sanctorum 191
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Congregatio de Causis Sanctorum 199
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Congregatio de Causis Sanctorum 215
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Congregatio de Causis Sanctorum 219
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simboleggiate in certo qual modo dalle figure evangeliche delle sorelle Maria e
Marta, devono coesistere e integrarsi.21 La priorità spetta sempre al rapporto
con Dio e la vera condivisione evangelica deve radicarsi nella fede.22 Talvolta
si tende, infatti, a circoscrivere il termine « carità » alla solidarietà o al sem-
plice aiuto umanitario. È importante, invece, ricordare che massima opera di
carità è proprio l'evangelizzazione, ossia il « servizio della Parola ». Non v'è
azione più benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il
pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo,
introdurlo nel rapporto con Dio: l'evangelizzazione è la più alta e integrale
promozione della persona umana. Come scrive il Servo di Dio Papa Paolo VI
nell'Enciclica Populorum progressio, è l'annuncio di Cristo il primo e princi-
pale fattore di sviluppo.23 È la verità originaria dell'amore di Dio per noi,
vissuta e annunciata, che apre la nostra esistenza ad accogliere questo amore
e rende possibile lo sviluppo integrale dell'umanità e di ogni uomo.24
In sostanza, tutto parte dall'Amore e tende all'Amore. L'amore gratuito
di Dio ci è reso noto mediante l'annuncio del Vangelo. Se lo accogliamo con
fede, riceviamo quel primo ed indispensabile contatto col divino capace di
farci « innamorare dell'Amore », per poi dimorare e crescere in questo Amore e
comunicarlo con gioia agli altri.
A proposito del rapporto tra fede e opere di carità, un'espressione della
Lettera di san Paolo agli Efesini riassume forse nel modo migliore la loro
correlazione: « Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene
da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantar-
sene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che
Dio ha preparato perché in esse camminassimo ».25 Si percepisce qui che tutta
l'iniziativa salvifica viene da Dio, dalla sua Grazia, dal suo perdono accolto
nella fede; ma questa iniziativa, lungi dal limitare la nostra libertà e la nostra
responsabilità, piuttosto le rende autentiche e le orienta verso le opere della
carità. Queste non sono frutto principalmente dello sforzo umano, da cui
trarre vanto, ma nascono dalla stessa fede, sgorgano dalla Grazia che Dio
offre in abbondanza. Una fede senza opere è come un albero senza frutti:
queste due virtù si implicano reciprocamente. La Quaresima ci invita proprio,
21 Cfr Lc 10, 38-42. 22 Cfr Catechesi all'Udienza generale del 25 aprile 2012. 23 Cfr n. 16. 24 Cfr Enc. Caritas in veritate, 8. 25 2, 8-10.