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profondità nel mistero e cosı̀ possa comprendere. Ed anche la Parola di Dio -
se penso giorno per giorno alla lettura dell'Antico Testamento, anche alla
lettura delle Epistole paoline, dei Vangeli: chi potrebbe dire che capisce su-
bito solo perché è nella propria lingua? Solo una formazione permanente del
cuore e della mente può realmente creare intelligibilità ed una partecipazione
che è più di una attività esteriore, che è un entrare della persona, del mio
essere, nella comunione della Chiesa e cosı̀ nella comunione con Cristo.
Secondo tema: la Chiesa. Sappiamo che il Concilio Vaticano I era stato
interrotto a causa della guerra tedesco-francese e cosı̀ è rimasto con una
unilateralità, con un frammento, perché la dottrina sul primato - che è stata
definita, grazie a Dio, in quel momento storico per la Chiesa, ed è stata molto
necessaria per il tempo seguente - era soltanto un elemento in un'ecclesio-
logia più vasta, prevista, preparata. Cosı̀ era rimasto il frammento. E si
poteva dire: se il frammento rimane cosı̀ come è, tendiamo ad una unilatera-
lità: la Chiesa sarebbe solo il primato. Quindi già dall'inizio c'era questa
intenzione di completare l'ecclesiologia del Vaticano I, in una data da trova-
re, per una ecclesiologia completa. Anche qui le condizioni sembravano molto
buone perché, dopo la Prima Guerra Mondiale, era rinato il senso della Chiesa
in modo nuovo. Romano Guardini disse: «Nelle anime comincia a risvegliarsi
la Chiesa », e un vescovo protestante parlava del « secolo della Chiesa ». Veniva
ritrovato, soprattutto, il concetto, che era previsto anche dal Vaticano I, del
Corpo Mistico di Cristo. Si voleva dire e capire che la Chiesa non è un'orga-
nizzazione, qualcosa di strutturale, giuridico, istituzionale - anche questo
-, ma è un organismo, una realtà vitale, che entra nella mia anima, cosı̀ che
io stesso, proprio con la mia anima credente, sono elemento costruttivo della
Chiesa come tale. In questo senso, Pio XII aveva scritto l'Enciclica Mystici
Corporis Christi, come un passo verso un completamento dell'ecclesiologia del
Vaticano I.
Direi che la discussione teologica degli anni '30-'40, anche '20, era com-
pletamente sotto questo segno della parola «Mystici Corporis ». Fu una sco-
perta che ha creato tanta gioia in quel tempo ed anche in questo contesto è
cresciuta la formula: Noi siamo la Chiesa, la Chiesa non è una struttura; noi
stessi cristiani, insieme, siamo tutti il Corpo vivo della Chiesa. E, natural-
mente, questo vale nel senso che noi, il vero « noi » dei credenti, insieme con
l'« Io » di Cristo, è la Chiesa; ognuno di noi, non « un noi », un gruppo che si
dichiara Chiesa. No: questo « noi siamo Chiesa » esige proprio il mio inseri-
mento nel grande « noi » dei credenti di tutti i tempi e luoghi. Quindi, la prima