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Acta Francisci Pp. 401
Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari
quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa.
4. Ho scelto la data dell'8 dicembre perché è carica di significato per la
storia recente della Chiesa. Aprirò infatti la Porta Santa nel cinquantesimo
anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. La Chiesa
sente il bisogno di mantenere vivo quell'evento. Per lei iniziava un nuovo per-
corso della sua storia. I Padri radunati nel Concilio avevano percepito forte,
come un vero soffio dello Spirito, l'esigenza di parlare di Dio agli uomini
del loro tempo in un modo più comprensibile. Abbattute le muraglie che per
troppo tempo avevano rinchiuso la Chiesa in una cittadella privilegiata, era
giunto il tempo di annunciare il Vangelo in modo nuovo. Una nuova tappa
dell'evangelizzazione di sempre. Un nuovo impegno per tutti i cristiani per
testimoniare con più entusiasmo e convinzione la loro fede. La Chiesa sentiva
la responsabilità di essere nel mondo il segno vivo dell'amore del Padre.
Tornano alla mente le parole cariche di significato che san Giovanni
XXIII pronunciò all'apertura del Concilio per indicare il sentiero da segui-
re: « Ora la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia
invece di imbracciare le armi del rigore … La Chiesa Cattolica, mentre con
questo Concilio Ecumenico innalza la fiaccola della verità cattolica, vuole
mostrarsi madre amorevolissima di tutti, benigna, paziente, mossa da mi-
sericordia e da bontà verso i figli da lei separati ».2 Sullo stesso orizzonte,
si poneva anche il beato Paolo VI, che si esprimeva così a conclusione del
Concilio: « Vogliamo piuttosto notare come la religione del nostro Concilio
sia stata principalmente la carità … L'antica storia del Samaritano è stata
il paradigma della spiritualità del Concilio … Una corrente di affetto e di
ammirazione si è riversata dal Concilio sul mondo umano moderno. Riprovati
gli errori, sì; perché ciò esige la carità, non meno che la verità; ma per le
persone solo richiamo, rispetto ed amore. Invece di deprimenti diagnosi,
incoraggianti rimedi; invece di funesti presagi, messaggi di fiducia sono
partiti dal Concilio verso il mondo contemporaneo: i suoi valori sono stati
non solo rispettati, ma onorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazioni pu-
rificate e benedette … Un'altra cosa dovremo rilevare: tutta questa ricchezza
dottrinale è rivolta in un'unica direzione: servire l'uomo. L'uomo, diciamo,
in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità ».3
2 Discorso di apertura del Conc. Ecum. Vat. II, Gaudet Mater Ecclesia, 11 ottobre 1962, 2-3. 3 Allocuzione nell'ultima sessione pubblica, 7 dicembre 1965.