Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale138
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Congregatio de Causis Sanctorum 181
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Congregatio de Causis Sanctorum 183
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Congregatio de Causis Sanctorum 185
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Congregatio de Causis Sanctorum 187
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Congregatio de Causis Sanctorum 189
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Congregatio de Causis Sanctorum 193
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Cristo nella sua Chiesa: è ancora Lui che agisce, mediante i presbiteri; è il suo
stesso Spirito che opera mediante il segno sacramentale dell'olio; è a Lui che
si rivolge la fede, espressa nella preghiera; e, come accadeva alle persone
guarite da Gesù, ad ogni malato si può dire: la tua fede, sorretta dalla fede
dei fratelli e delle sorelle, ti ha salvato.
Da questo testo, che contiene il fondamento e la prassi del sacramento
dell'Unzione dei malati, si ricava al tempo stesso una visione del ruolo dei
malati nella Chiesa. Un ruolo attivo nel « provocare », per cosı̀ dire, la pre-
ghiera fatta con fede. « Chi è malato, chiami i presbiteri ». In questo Anno
Sacerdotale, mi piace sottolineare il legame tra i malati e i sacerdoti, una
specie di alleanza, di « complicità » evangelica. Entrambi hanno un compito: il
malato deve « chiamare » i presbiteri, e questi devono rispondere, per attirare
sull'esperienza della malattia la presenza e l'azione del Risorto e del suo
Spirito. E qui possiamo vedere tutta l'importanza della pastorale dei malati,
il cui valore è davvero incalcolabile, per il bene immenso che fa in primo luogo
al malato e al sacerdote stesso, ma anche ai familiari, ai conoscenti, alla
comunità e, attraverso vie ignote e misteriose, a tutta la Chiesa e al mondo.
In effetti, quando la Parola di Dio parla di guarigione, di salvezza, di salute
del malato, intende questi concetti in senso integrale, non separando mai
anima e corpo: un malato guarito dalla preghiera di Cristo, mediante la
Chiesa, è una gioia sulla terra e nel cielo, è una primizia di vita eterna.
Cari amici, come ho scritto nell'Enciclica Spe salvi, « la misura dell'uma-
nità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col soffe-
rente. Questo vale per il singolo come per la società ».8 Istituendo un Dica-
stero dedicato alla pastorale sanitaria, la Santa Sede ha voluto offrire il
proprio contributo anche per promuovere un mondo più capace di accogliere
e curare i malati come persone. Ha voluto, infatti, aiutarli a vivere l'espe-
rienza dell'infermità in modo umano, non rinnegandola, ma offrendo ad essa
un senso. Vorrei concludere queste riflessioni con un pensiero del Venerabile
Papa Giovanni Paolo II, che egli ha testimoniato con la propria vita. Nella
Lettera apostolica Salvifici doloris egli ha scritto: « Cristo allo stesso tempo ha
insegnato all'uomo a far del bene con la sofferenza e a far del bene a chi soffre.
In questo duplice aspetto egli ha svelato fino in fondo il senso della sofferen-
za ».9 Ci aiuti la Vergine Maria a vivere pienamente questa missione.
8 N. 30. 9 Ibid.