ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Acta Benedicti Pp. XVI 143

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 Acta Benedicti Pp. XVI 145

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 Acta Benedicti Pp. XVI 149

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 Acta Benedicti Pp. XVI 153

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154

 Acta Benedicti Pp. XVI 155

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 Acta Benedicti Pp. XVI 157

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 Acta Benedicti Pp. XVI 159

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 Acta Benedicti Pp. XVI 161

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale162

 Acta Benedicti Pp. XVI 163

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale164

 Acta Benedicti Pp. XVI 165

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale166

 Acta Benedicti Pp. XVI 167

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale168

 Acta Benedicti Pp. XVI 169

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale170

 Acta Benedicti Pp. XVI 171

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale172

 Acta Benedicti Pp. XVI 173

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale174

 Acta Benedicti Pp. XVI 175

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale176

 Acta Benedicti Pp. XVI 177

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale178

 Acta Benedicti Pp. XVI 179

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale180

 Congregatio de Causis Sanctorum 181

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale182

 Congregatio de Causis Sanctorum 183

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184

 Congregatio de Causis Sanctorum 185

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186

 Congregatio de Causis Sanctorum 187

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale188

 Congregatio de Causis Sanctorum 189

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale190

 Congregatio de Causis Sanctorum 191

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192

 Congregatio de Causis Sanctorum 193

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194

 Congregatio pro Episcopis 195

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale196

 Diarium Romanae Curiae 197

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale198

 Diarium Romanae Curiae 199

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale200

Acta Benedicti Pp. XVI 145

vicino alle persone sofferenti, conosce l'angoscia e le lacrime, ma anche il

miracolo della gioia, frutto dell'amore.

La maternità della Chiesa è riflesso dell'amore premuroso di Dio, di cui

parla il profeta Isaia: « Come una madre consola un figlio, / cosı̀ io vi conso-

lerò; / a Gerusalemme sarete consolati ».4 Una maternità che parla senza

parole, che suscita nei cuori la consolazione, una gioia intima, una gioia che

paradossalmente convive con il dolore, con la sofferenza. La Chiesa, come

Maria, custodisce dentro di sé i drammi dell'uomo e la consolazione di Dio, li

tiene insieme, lungo il pellegrinaggio della storia. Attraverso i secoli, la Chiesa

mostra i segni dell'amore di Dio, che continua ad operare cose grandi nelle

persone umili e semplici. La sofferenza accettata e offerta, la condivisione

sincera e gratuita, non sono forse miracoli dell'amore? Il coraggio di affron-

tare il male disarmati - come Giuditta -, con la sola forza della fede e della

speranza nel Signore, non è un miracolo che la grazia di Dio suscita conti-

nuamente in tante persone che spendono tempo ed energie per aiutare chi

soffre? Per tutto questo noi viviamo una gioia che non dimentica la sofferen-

za, anzi, la comprende. In questo modo i malati e tutti i sofferenti sono nella

Chiesa non solo destinatari di attenzione e di cura, ma prima ancora e so-

prattutto protagonisti del pellegrinaggio della fede e della speranza, testimo-

ni dei prodigi dell'amore, della gioia pasquale che fiorisce dalla Croce e dalla

Risurrezione di Cristo.

Nel brano della Lettera di Giacomo, appena proclamato, l'Apostolo invita

ad attendere con costanza la venuta ormai prossima del Signore e, in tale

contesto, rivolge una particolare esortazione riguardante i malati. Questa

collocazione è molto interessante, perché rispecchia l'azione di Gesù, che

guarendo i malati mostrava la vicinanza del Regno di Dio. La malattia è

vista nella prospettiva degli ultimi tempi, con il realismo della speranza

tipicamente cristiano. « Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti

inni di lode ».5 Sembra di sentire parole simili di san Paolo, quando invita a

vivere ogni cosa in relazione alla radicale novità di Cristo, alla sua morte e

risurrezione.6 « Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed

essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la pre-

ghiera fatta con fede salverà il malato ».7 Qui è evidente il prolungamento di

4 Is 66, 13. 5 Gc 5, 13. 6 Cfr. 1 Cor 7, 29-31. 7 Gc 5, 14-15.