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Acta Francisci Pp. 753
gente nella Chiesa, il popolo di Dio - le vecchiette sante e buone, tante
suore di clausura… - che pregavano per loro. E questo è il mistero della
Chiesa: quando la Chiesa chiede al Signore di consolare il suo popolo; e il
Signore consola umilmente, anche nascostamente. Consola nell'intimità del
cuore e consola con la fortezza. Loro, sono sicuro, non si vantano di quello
che hanno vissuto, perché sanno che è stato il Signore a portarli avanti.
Ma loro ci dicono qualcosa! Ci dicono che per noi, che siamo stati chiamati
dal Signore per seguirlo da vicino, l'unica consolazione viene da Lui. Guai
a noi se cerchiamo un'altra consolazione! Guai ai preti, ai sacerdoti, ai re-
ligiosi, alle suore, alle novizie, ai consacrati quando cercano consolazione
lontano dal Signore! Io non voglio « bastonarvi », oggi, non voglio diventare
il « boia », qui; ma sappiate bene: se voi cercate consolazione altrove, non
sarete felici! Di più: non potrai consolare nessuno, perché il tuo cuore non
è stato aperto alla consolazione del Signore. E finirai, come dice il grande
Elia al popolo di Israele, « zoppicando con le due gambe ».
« Sia benedetto Dio Padre, Dio di ogni consolazione, il quale ci consola
in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli
che si trovano in qualsiasi genere di afflizione, con la consolazione con cui
siamo stati consolati noi stessi da Dio ». È quello che hanno fatto questi
due, oggi. Umilmente, senza pretese, senza vantarsi, facendo un servizio
per noi: di consolarci. Ci dicono anche: « Siamo peccatori, ma il Signore
è stato con noi. Questa è la strada. Non scoraggiatevi! ». Scusatemi, se vi
uso oggi come esempio, ma tutti dobbiamo essere d'esempio l'uno all'altro.
Andiamo a casa pensando bene: oggi abbiamo toccato i martiri.