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non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà… « A me
che importa? ».
Sopra l'ingresso di questo cimitero, aleggia il motto beffardo della guer-
ra: « A me che importa? ». Tutte queste persone, che riposano qui, avevano
i loro progetti, avevano i loro sogni…, ma le loro vite sono state spezzate.
Perché? Perché l'umanità ha detto: « A me che importa? ».
Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un'altra guerra mondiale,
forse si può parlare di una terza guerra combattuta « a pezzi », con crimini,
massacri, distruzioni…
Ad essere onesti, la prima pagina dei giornali dovrebbe avere come
titolo: « A me che importa? ». Caino direbbe: «Sono forse io il custode di
mio fratello?».
Questo atteggiamento è esattamente l'opposto di quello che ci chiede
Gesù nel Vangelo. Abbiamo ascoltato: Lui è nel più piccolo dei fratelli:
Lui, il Re, il Giudice del mondo, Lui è l'affamato, l'assetato, il forestiero,
l'ammalato, il carcerato… Chi si prende cura del fratello, entra nella gioia
del Signore; chi invece non lo fa, chi con le sue omissioni dice: « A me che
importa? », rimane fuori.
Qui e nell'altro cimitero ci sono tante vittime. Oggi noi le ricordiamo.
C'è il pianto, c'è il lutto, c'è il dolore. E da qui ricordiamo le vittime di
tutte le guerre.
Anche oggi le vittime sono tante… Come è possibile questo? È possi-
bile perché anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici,
avidità di denaro e di potere, c'è l'industria delle armi, che sembra essere
tanto importante!
E questi pianificatori del terrore, questi organizzatori dello scontro,
come pure gli imprenditori delle armi, hanno scritto nel cuore: « A me che
importa? ».
È proprio dei saggi riconoscere gli errori, provarne dolore, pentirsi,
chiedere perdono e piangere.
Con quel « A me che importa? » che hanno nel cuore gli affaristi della
guerra, forse guadagnano tanto, ma il loro cuore corrotto ha perso la ca-
pacità di piangere. Caino non ha pianto. Non ha potuto piangere. L'ombra
di Caino ci ricopre oggi qui, in questo cimitero. Si vede qui. Si vede nella
storia che va dal 1914 fino ai nostri giorni. E si vede anche nei nostri giorni.