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me, perché sono un peccatore! ».7 Alla luce del Signore egli riconosce la sua
insufficienza. Proprio cosı̀, nell'umiltà di chi sa di essere peccatore, egli viene
chiamato. Egli deve sempre di nuovo ritrovare questa umiltà. Presso Cesarea
di Filippo Pietro non aveva voluto accettare che Gesù avrebbe dovuto sof-
frire ed essere crocifisso. Ciò non era conciliabile con la sua immagine di Dio e
del Messia. Nel cenacolo egli non ha voluto accettare che Gesù gli lavasse i
piedi: ciò non si adattava alla sua immagine della dignità del Maestro. Nel-
l'orto degli ulivi ha colpito con la spada. Voleva dimostrare il suo coraggio.
Davanti alla serva, però, ha affermato di non conoscere Gesù. In quel mo-
mento ciò gli sembrava una piccola bugia, per poter rimanere nelle vicinanze
di Gesù. Il suo eroismo è crollato in un gioco meschino per un posto al centro
degli avvenimenti. Tutti noi dobbiamo sempre di nuovo imparare ad accet-
tare Dio e Gesù Cristo cosı̀ come Egli è, e non come noi vorremmo che fosse.
Anche noi stentiamo ad accettare che Egli si sia legato ai limiti della sua
Chiesa e dei suoi ministri. Anche noi non vogliamo accettare che Egli sia
senza potere in questo mondo. Anche noi ci nascondiamo dietro pretesti,
quando l'appartenenza a Lui ci diventa troppo costosa e troppo pericolosa.
Tutti noi abbiamo bisogno di conversione che accoglie Gesù nel suo essere-Dio
ed essere-Uomo. Abbiamo bisogno dell'umiltà del discepolo che segue la vo-
lontà del Maestro. In quest'ora vogliamo pregarLo di guardare anche a noi
come ha guardato Pietro, nel momento opportuno, con i suoi occhi benevoli, e
di convertirci.
Pietro, il convcrtito, è chiamato a confermare i suoi fratelli. Non è un fatto
esteriore che questo compito gli venga affidato nel cenacolo. Il servizio del-
l'unità ha il suo luogo visibile nella celebrazione della santa Eucaristia. Cari
amici, per il Papa è un grande conforto sapere che in ogni Celebrazione euca-
ristica tutti pregano per lui; che la nostra preghiera si unisce alla preghiera del
Signore per Pietro. Solo grazie alla preghiera del Signore e della Chiesa il Papa
può corrispondere al suo compito di confermare i fratelli - di pascere il gregge
di Gesù e di farsi garante per quell'unità che diventa testimonianza visibile
della missione di Gesù da parte del Padre. « Ho tanto desiderato mangiare
questa Pasqua con voi ». Signore, tu hai desiderio di noi, di me. Tu hai desi-
derio di partecipare te stesso a noi nella santa Eucaristia, di unirti a noi.
Signore, suscita anche in noi il desiderio di te. Rafforzaci nell'unità con te e
tra di noi. Dona alla tua Chiesa l'unità, perché il mondo creda. Amen.
7 Lc 5, 8.