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mediante la radio e la televisione. Questa Domenica è la Seconda di Pasqua,
che il beato Giovanni Paolo II ha intitolato alla Divina Misericordia. Perciò è
stata scelta questa data per l'odierna Celebrazione, perché, per un disegno
provvidenziale, il mio Predecessore rese lo spirito a Dio proprio la sera della
vigilia di questa ricorrenza. Oggi, inoltre, è il primo giorno del mese di mag-
gio, il mese di Maria; ed è anche la memoria di san Giuseppe lavoratore.
Questi elementi concorrono ad arricchire la nostra preghiera, aiutano noi
che siamo ancora pellegrini nel tempo e nello spazio; mentre in Cielo, ben
diversa è la festa tra gli Angeli e i Santi! Eppure, uno solo è Dio, e uno è Cristo
Signore, che come un ponte congiunge la terra e il Cielo, e noi in questo
momento ci sentiamo più che mai vicini, quasi partecipi della Liturgia
celeste.
« Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! ».1 Nel Vangelo di oggi
Gesù pronuncia questa beatitudine: la beatitudine della fede. Essa ci colpisce
in modo particolare, perché siamo riuniti proprio per celebrare una Beatifi-
cazione, e ancora di più perché oggi è stato proclamato Beato un Papa, un
Successore di Pietro, chiamato a confermare i fratelli nella fede. Giovanni
Paolo II è beato per la sua fede, forte e generosa, apostolica. E subito ricor-
diamo quell'altra beatitudine: « Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché
né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli ».2 Che
cosa ha rivelato il Padre celeste a Simone? Che Gesù è il Cristo, il Figlio del
Dio vivente. Per questa fede Simone diventa « Pietro », la roccia su cui Gesù
può edificare la sua Chiesa. La beatitudine eterna di Giovanni Paolo II, che
oggi la Chiesa ha la gioia di proclamare, sta tutta dentro queste parole di
Cristo: « Beato sei tu, Simone » e « Beati quelli che non hanno visto e hanno
creduto! ». La beatitudine della fede, che anche Giovanni Paolo II ha ricevuto
in dono da Dio Padre, per l'edificazione della Chiesa di Cristo.
Ma il nostro pensiero va ad un'altra beatitudine, che nel Vangelo precede
tutte le altre. È quella della Vergine Maria, la Madre del Redentore. A Lei,
che ha appena concepito Gesù nel suo grembo, santa Elisabetta dice: « Beata
colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto ».3 La
beatitudine della fede ha il suo modello in Maria, e tutti siamo lieti che la
beatificazione di Giovanni Paolo II avvenga nel primo giorno del mese ma-
riano, sotto lo sguardo materno di Colei che, con la sua fede, sostenne la fede
1 Gv 20, 29. 2 Mt 16, 17. 3 Lc 1, 45.