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svolgimento esteriore del divenire del cosmo e dell'uomo. I Padri della Chiesa
ne erano ben consapevoli. Non intesero tale racconto come narrazione sullo
svolgimento delle origini delle cose, bensı̀ quale rimando all'essenziale, al vero
principio e al fine del nostro essere. Ora, ci si può chiedere: ma è veramente
importante nella Veglia Pasquale parlare anche della creazione? Non si po-
trebbe cominciare con gli avvenimenti in cui Dio chiama l'uomo, si forma un
popolo e crea la sua storia con gli uomini sulla terra? La risposta deve essere:
no. Omettere la creazione significherebbe fraintendere la stessa storia di Dio
con gli uomini, sminuirla, non vedere più il suo vero ordine di grandezza. Il
raggio della storia che Dio ha fondato giunge fino alle origini, fino alla crea-
zione. La nostra professione di fede inizia con le parole: « Credo in Dio, Padre
onnipotente, Creatore del cielo e della terra ». Se omettiamo questo primo
artı̀colo del Credo, l'intera storia della salvezza diventa troppo ristretta e
troppo piccola. La Chiesa non è una qualsiasi associazione che si occupa dei
bisogni religiosi degli uomini, ma che ha, appunto, lo scopo limitato di tale
associazione. No, essa porta l'uomo in contatto con Dio e quindi con il prin-
cipio di ogni cosa. Per questo Dio ci riguarda come Creatore, e per questo
abbiamo una responsabilità per la creazione. La nostra responsabilità si
estende fino alla creazione, perché essa proviene dal Creatore. Solo perché
Dio ha creato il tutto, può darci vita e guidare la nostra vita. La vita nella
fede della Chiesa non abbraccia soltanto un ambito di sensazioni e di senti-
menti e forse di obblighi morali. Essa abbraccia l'uomo nella sua interezza,
dalle sue origini e in prospettiva dell'eternità. Solo perché la creazione ap-
partiene a Dio, noi possiamo far affidamento su di Lui fino in fondo. E solo
perché Egli è Creatore, può darci la vita per l'eternità. La gioia per la crea-
zione, la gratitudine per la creazione e la responsabilità per essa vanno una
insieme all'altra.
Il messaggio centrale del racconto della creazione si lascia determinare
ancora più precisamente. San Giovanni, nelle prime parole del suo Vangelo,
ha riassunto il significato essenziale di tale racconto in quest'unica frase: « In
principio era il Verbo ». In effetti, il racconto della creazione che abbiamo
ascoltato prima è caratterizzato dalla frase che ricorre con regolarità: « Dio
disse... ». Il mondo è un prodotto della Parola, del Logos, come si esprime
Giovanni con un termine centrale della lingua greca. «Logos » significa « ra-
gione », « senso », « parola ». Non è soltanto ragione, ma Ragione creatrice che
parla e che comunica se stessa. È Ragione che è senso e che crea essa stessa
senso. Il racconto della creazione ci dice, dunque, che il mondo è un prodotto