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Acta Benedicti Pp. XVI 325
della Ragione creatrice. E con ciò esso ci dice che all'origine di tutte le cose
non stava ciò che è senza ragione, senza libertà, bensı̀ il principio di tutte le
cose è la Ragione creatrice, è l'amore, è la libertà. Qui ci troviamo di fronte
all'alternativa ultima che è in gioco nella disputa tra fede ed incredulità: sono
l'irrazionalità, l'assenza di libertà e il caso il principio di tutto, oppure sono
ragione, libertà, amore il principio dell'essere? Il primato spetta all'irrazio-
nalità o alla ragione? È questa la domanda di cui si tratta in ultima analisi.
Come credenti rispondiamo con il racconto della creazione e con san Giovan-
ni: all'origine sta la ragione. All'origine sta la libertà. Per questo è cosa buona
essere una persona umana. Non è cosı̀ che nell'universo in espansione, alla
fine, in un piccolo angolo qualsiasi del cosmo si formò per caso anche una
qualche specie di essere vivente, capace di ragionare e di tentare di trovare
nella creazione una ragione o di portarla in essa. Se l'uomo fosse soltanto un
tale prodotto casuale dell'evoluzione in qualche posto al margine dell'univer-
so, allora la sua vita sarebbe priva di senso o addirittura un disturbo della
natura. Invece no: la Ragione è all'inizio, la Ragione creatrice, divina. E
siccome è Ragione, essa ha creato anche la libertà; e siccome della libertà si
può fare uso indebito, esiste anche ciò che è avverso alla creazione. Per questo
si estende, per cosı̀ dire, una spessa linea oscura attraverso la struttura del-
l'universo e attraverso la natura dell'uomo. Ma nonostante questa contrad-
dizione, la creazione come tale rimane buona, la vita rimane buona, perché
all'origine sta la Ragione buona, l'amore creatore di Dio. Per questo il mondo
può essere salvato. Per questo possiamo e dobbiamo metterci dalla parte
della ragione, della libertà e dell'amore - dalla parte di Dio che ci ama cosı̀
tanto che Egli ha sofferto per noi, affinchè dalla sua morte potesse sorgere
una vita nuova, definitiva, risanata.
Il racconto veterotestamentario della creazione, che abbiamo ascoltato,
indica chiaramente quest'ordine delle realtà. Ma ci fa fare un passo ancora
più avanti. Ha strutturato il processo della creazione nel quadro di una
settimana che va verso il Sabato, trovando in esso il suo compimento. Per
Israele, il Sabato era il giorno in cui tutti potevano partecipare al riposo di
Dio, in cui uomo e animale, padrone e schiavo, grandi e piccoli erano uniti
nella libertà di Dio. Cosı̀ il Sabato era espressione dell'alleanza tra Dio e uomo
e la creazione. In questo modo, la comunione tra Dio e uomo non appare
come qualcosa di aggiunto, instaurato successivamente in un mondo la cui
creazione era già terminata. L'alleanza, la comunione tra Dio e l'uomo, è
predisposta nel più profondo della creazione. Sı̀, l'alleanza è la ragione in-