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Acta Benedicti Pp. XVI 327
definitiva del Creatore e della sua creazione. Celebriamo questo giorno come
origine e, al tempo stesso, come meta della nostra vita. Lo celebriamo perché
ora, grazie al Risorto, vale in modo definitivo che la ragione è più forte
dell'irrazionalità, la verità più forte della menzogna, l'amore più forte della
morte. Celebriamo il primo giorno, perché sappiamo che la linea oscura che
attraversa la creazione non rimane per sempre. Lo celebriamo, perché sap-
piamo che ora vale definitivamente ciò che è detto alla fine del racconto della
creazione: « Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona ».1
Amen.
V
In eucharistica celebratione qua Venerabilis Dei Servus Ioannes Paulus II in
Beatorum album refertur.*
Cari fratelli e sorelle!
Sei anni or sono ci trovavamo in questa Piazza per celebrare i funerali del
Papa Giovanni Paolo II. Profondo era il dolore per la perdita, ma più grande
ancora era il senso di una immensa grazia che avvolgeva Roma e il mondo
intero: la grazia che era come il frutto dell'intera vita del mio amato Prede-
cessore, e specialmente della sua testimonianza nella sofferenza. Già in quel
giorno noi sentivamo aleggiare il profumo della sua santità, e il Popolo di Dio
ha manifestato in molti modi la sua venerazione per Lui. Per questo ho
voluto che, nel doveroso rispetto della normativa della Chiesa, la sua causa
di beatificazione potesse procedere con discreta celerità. Ed ecco che il giorno
atteso è arrivato; è arrivato presto, perché cosı̀ è piaciuto al Signore: Giovan-
ni Paolo II è beato!
Desidero rivolgere il mio cordiale saluto a tutti voi che, per questa felice
circostanza, siete convenuti cosı̀ numerosi a Roma da ogni parte del mondo,
Signori Cardinali, Patriarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, Confratelli
nell'Episcopato e nel Sacerdozio, Delegazioni Ufficiali, Ambasciatori e Auto-
rità, persone consacrate e fedeli laici, e lo estendo a quanti sono uniti a noi
1 Gen 1, 31.
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* Die 1 Maii 2011.