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giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della Legge » (2, 16).
La sua comprensione della giustizia cambia radicalmente. Paolo ora pone
al primo posto la fede e non più la legge. Non è l'osservanza della legge
che salva, ma la fede in Gesù Cristo, che con la sua morte e resurrezione
porta la salvezza con la misericordia che giustifica. La giustizia di Dio
diventa adesso la liberazione per quanti sono oppressi dalla schiavitù del
peccato e di tutte le sue conseguenze. La giustizia di Dio è il suo perdono
(cfr Sal 51, 11-16).
21. La misericordia non è contraria alla giustizia ma esprime il com-
portamento di Dio verso il peccatore, offrendogli un'ulteriore possibilità per
ravvedersi, convertirsi e credere. L'esperienza del profeta Osea ci viene in
aiuto per mostrarci il superamento della giustizia nella direzione della mise-
ricordia. L'epoca di questo profeta è tra le più drammatiche della storia del
popolo ebraico. Il Regno è vicino alla distruzione; il popolo non è rimasto fe-
dele all'alleanza, si è allontanato da Dio e ha perso la fede dei Padri. Secondo
una logica umana, è giusto che Dio pensi di rifiutare il popolo infedele: non
ha osservato il patto stipulato e quindi merita la dovuta pena, cioè l'esilio. Le
parole del profeta lo attestano: « Non ritornerà al paese d'Egitto, ma Assur
sarà il suo re, perché non hanno voluto convertirsi » ( Os 11, 5). Eppure, dopo
questa reazione che si richiama alla giustizia, il profeta modifica radicalmen-
te il suo linguaggio e rivela il vero volto di Dio: « Il mio cuore si commuove
dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all'ardore
della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira » (11, 8-9). Sant'A-
gostino, quasi a commentare le parole del profeta dice: « È più facile che Dio
trattenga l'ira più che la misericordia ».13 È proprio così. L'ira di Dio dura un
istante, mentre la sua misericordia dura in eterno.
Se Dio si fermasse alla giustizia cesserebbe di essere Dio, sarebbe come
tutti gli uomini che invocano il rispetto della legge. La giustizia da sola
non basta, e l'esperienza insegna che appellarsi solo ad essa rischia di
distruggerla. Per questo Dio va oltre la giustizia con la misericordia e il
perdono. Ciò non significa svalutare la giustizia o renderla superflua, al
contrario. Chi sbaglia dovrà scontare la pena. Solo che questo non è il
fine, ma l'inizio della conversione, perché si sperimenta la tenerezza del
13 Enarr. in Ps. 76, 11.