Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale138
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale140
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale142
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale144
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale146
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale148
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale150
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale152
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale156
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale158
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale162
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale164
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale166
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale168
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale170
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale172
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale174
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale176
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale178
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale180
Congregatio de Causis Sanctorum 181
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale182
Congregatio de Causis Sanctorum 183
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184
Congregatio de Causis Sanctorum 185
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186
Congregatio de Causis Sanctorum 187
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale188
Congregatio de Causis Sanctorum 189
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale190
Congregatio de Causis Sanctorum 191
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192
Congregatio de Causis Sanctorum 193
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale196
Acta Benedicti Pp. XVI 155
III
In Statione Quadragesimali ad Sanctam Sabinam in Aventino.*
« Tu ami tutte le tue creature, Signore,
e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni,
perché tu sei il Signore nostro Dio » (Antifona d'ingresso).
Venerati Fratelli nell'episcopato,
cari fratelli e sorelle!
Con questa commovente invocazione, tratta dal Libro della Sapienza,1 la
liturgia introduce la celebrazione eucaristica del Mercoledı̀ delle Ceneri. Sono
parole che, in qualche modo, aprono l'intero itinerario quaresimale, ponendo
a suo fondamento l'onnipotenza d'amore di Dio, la sua assoluta signoria
su ogni creatura, che si traduce in indulgenza infinita, animata da costante
e universale volontà di vita. In effetti, perdonare qualcuno equivale a
dirgli: non voglio che tu muoia, ma che tu viva; voglio sempre e soltanto il
tuo bene.
Questa assoluta certezza ha sostenuto Gesù durante i quaranta giorni
trascorsi nel deserto della Giudea, dopo il battesimo ricevuto da Giovanni
nel Giordano. Quel lungo tempo di silenzio e di digiuno fu per Lui un abban-
donarsi completamente al Padre e al suo disegno d'amore; fu esso stesso un
« battesimo », cioè un'« immersione » nella sua volontà, e in questo senso un
anticipo della Passione e della Croce. Inoltrarsi nel deserto e rimanervi a
lungo, da solo, significava esporsi volontariamente agli assalti del nemico,
il tentatore che ha fatto cadere Adamo e per la cui invidia la morte è entrata
nel mondo; 2 significava ingaggiare con lui la battaglia in campo aperto,
sfidarlo senza altre armi che la fiducia sconfinata nell'amore onnipotente
del Padre. Mi basta il tuo amore, mi cibo della tua volontà: 3 questa convin-
zione abitava la mente e il cuore di Gesù durante quella sua « quaresima ».
Non fu un atto di orgoglio, un'impresa titanica, ma una scelta di umiltà,
coerente con l'Incarnazione ed il battesimo nel Giordano, nella stessa linea
* Die 17 Februarii 2010. 1 Cfr. 11, 23-26. 2 Cfr. Sap 2, 24. 3 Cfr. Gv 4, 34.