Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale138
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale140
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale142
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale144
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale146
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale148
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale150
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale152
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale156
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale158
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale162
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale164
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale166
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale168
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale170
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale172
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale174
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale176
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale178
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale180
Congregatio de Causis Sanctorum 181
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale182
Congregatio de Causis Sanctorum 183
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184
Congregatio de Causis Sanctorum 185
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186
Congregatio de Causis Sanctorum 187
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale188
Congregatio de Causis Sanctorum 189
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale190
Congregatio de Causis Sanctorum 191
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192
Congregatio de Causis Sanctorum 193
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale196
Acta Benedicti Pp. XVI 157
risalto come all'origine di ogni ingiustizia materiale e sociale vi sia quella che
la Bibbia chiama « iniquità », cioè il peccato, che consiste fondamentalmente
in una disobbedienza a Dio, vale a dire una mancanza d'amore. « Sı̀ - con-
fessa il Salmista - le mie iniquità io le riconosco, / il mio peccato mi sta
sempre dinanzi. / Contro te, contro te solo ho peccato, / quello che è male ai
tuoi occhi, io l'ho fatto ».6 Il primo atto di giustizia è dunque riconoscere la
propria iniquità, e riconoscere che questa è radicata nel « cuore », nel centro
stesso della persona umana. I « digiuni », i « pianti », i « lamenti » 7 ed ogni
espressione penitenziale hanno valore agli occhi di Dio solo se sono segno di
cuori sinceramente pentiti. Anche il Vangelo, tratto dal « discorso della mon-
tagna », insiste sull'esigenza di praticare la propria « giustizia » - elemosina,
preghiera, digiuno - non davanti agli uomini, ma solo agli occhi di Dio, che
« vede nel segreto ».8 La vera « ricompensa » non è l'ammirazione degli altri, ma
l'amicizia con Dio e la grazia che ne deriva, una grazia che dona pace e forza
di compiere il bene, di amare anche chi non lo merita, di perdonare chi ci
ha offeso.
La seconda lettura, l'appello di Paolo a lasciarsi riconciliare con Dio,9
contiene uno dei celebri paradossi paolini, che riconduce tutta la riflessione
sulla giustizia al mistero di Cristo. Scrive san Paolo: « Colui che non aveva
conosciuto peccato - cioè il suo Figlio fatto uomo -, Dio lo fece peccato in
nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio ».10 Nel
cuore di Cristo, cioè nel centro della sua Persona divino-umana, si è giocato in
termini decisivi e definitivi tutto il dramma della libertà. Dio ha portato alle
estreme conseguenze il proprio disegno di salvezza, rimanendo fedele al suo
amore anche a costo di consegnare il Figlio unigenito alla morte, e alla morte
di croce. Come ho scritto nel Messaggio quaresimale, « qui si dischiude la
giustizia divina, profondamente diversa da quella umana ... Grazie all'azione
di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia "più grande", che è quella
dell'amore ».11
Cari fratelli e sorelle, la Quaresima allarga il nostro orizzonte, ci orienta
verso la vita eterna. In questa terra siamo in pellegrinaggio, « non abbiamo
6 Sal 50/51, 5-6. 7 Cfr. Gl 2, 12. 8 Cfr. Mt 6, 1-6. 16-18. 9 Cfr. 2 Cor 5, 20.
10 2 Cor 5, 21. 11 Cfr. Rm 13, 8-10.