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Acta Benedicti Pp. XVI 331
całym świecie, by nie lękali się być chrześcijanami, należeć do Kościoła, głosić
Ewangelię. Jednym słowem: pomógł nam nie lękać się prawdy, gdyż prawda
jest gwarancją wolności.
Ancora più in sintesi: ci ha ridato la forza di credere in Cristo, perché
Cristo è Redemptor hominis, Redentore dell'uomo: il tema della sua prima
Enciclica e il filo conduttore di tutte le altre.
Karol Wojtyła salı̀ al soglio di Pietro portando con sé la sua profonda
riflessione sul confronto tra il marxismo e il cristianesimo, incentrato sul-
l'uomo. Il suo messaggio è stato questo: l'uomo è la via della Chiesa, e Cristo
è la via dell'uomo. Con questo messaggio, che è la grande eredità del Concilio
Vaticano II e del suo « timoniere » il Servo di Dio Papa Paolo VI, Giovanni
Paolo II ha guidato il Popolo di Dio a varcare la soglia del Terzo Millennio,
che proprio grazie a Cristo egli ha potuto chiamare « soglia della speranza ».
Sı̀, attraverso il lungo cammino di preparazione al Grande Giubileo, egli ha
dato al Cristianesimo un rinnovato orientamento al futuro, il futuro di Dio,
trascendente rispetto alla storia, ma che pure incide sulla storia. Quella
carica di speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e
all'ideologia del progresso, egli l'ha legittimamente rivendicata al Cristiane-
simo, restituendole la fisionomia autentica della speranza, da vivere nella
storia con uno spirito di « avvento », in un'esistenza personale e comunitaria
orientata a Cristo, pienezza dell'uomo e compimento delle sue attese di
giustizia e di pace.
Vorrei infine rendere grazie a Dio anche per la personale esperienza che
mi ha concesso, di collaborare a lungo con il beato Papa Giovanni Paolo II.
Già prima avevo avuto modo di conoscerlo e di stimarlo, ma dal 1982,
quando mi chiamò a Roma come Prefetto della Congregazione per la Dot-
trina della Fede, per 23 anni ho potuto stargli vicino e venerare sempre più la
sua persona. Il mio servizio è stato sostenuto dalla sua profondità spirituale,
dalla ricchezza delle sue intuizioni. L'esempio della sua preghiera mi ha
sempre colpito ed edificato: egli si immergeva nell'incontro con Dio, pur in
mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero. E poi la sua testimo-
nianza nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli
è rimasto sempre una « roccia », come Cristo lo ha voluto. La sua profonda
umiltà, radicata nell'intima unione con Cristo, gli ha permesso di continuare
a guidare la Chiesa e a dare al mondo un messaggio ancora più eloquente
proprio nel tempo in cui le forze fisiche gli venivano meno. Cosı̀ egli ha