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Con il termine « profezia », lo sguardo si apre su nuovi orizzonti. La Litur-
gia della Chiesa va al di là della stessa « riforma conciliare »,2 il cui scopo,
infatti, non era principalmente quello di cambiare i riti e i testi, quanto invece
quello di rinnovare la mentalità e porre al centro della vita cristiana e della
pastorale la celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo. Purtroppo, forse,
anche da noi Pastori ed esperti, la Liturgia è stata colta più come un oggetto
da riformare che non come soggetto capace di rinnovare la vita cristiana, dal
momento in cui « esiste un legame strettissimo e organico tra il rinnovamento
della Liturgia e il rinnovamento di tutta la vita della Chiesa. La Chiesa dalla
Liturgia attinge la forza per la vita ». A ricordarcelo è il Beato Giovanni
Paolo II nella Vicesimus quintus annus, dove la liturgia è vista come il cuore
pulsante di ogni attività ecclesiale. E il Servo di Dio Paolo VI, riferendosi
al culto della Chiesa, con un'espressione sintetica affermava: « Dalla lex
credendi passiamo alla lex orandi, e questa ci conduce alla lux operandi et
vivendi ».3
Culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme fonte da cui pro-
mana la sua virtù,4 la Liturgia con il suo universo celebrativo diventa cosı̀ la
grande educatrice al primato della fede e della grazia. La Liturgia, teste
privilegiato della Tradizione vivente della Chiesa, fedele al suo nativo com-
pito di rivelare e rendere presente nell'hodie delle vicende umane l'opus Red-
emptionis, vive di un corretto e costante rapporto tra sana traditio e legitima
progressio, lucidamente esplicitato dalla Costituzione conciliare al n. 23. Con
questi due termini, i Padri conciliari hanno voluto consegnare il loro pro-
gramma di riforma, in equilibrio con la grande tradizione liturgica del passato
e il futuro. Non poche volte si contrappone in modo maldestro tradizione e
progresso. In realtà, i due concetti si integrano: la tradizione è una realtà
viva, include perciò in se stessa il principio dello sviluppo, del progresso.
Come a dire che il fiume della tradizione porta in sé anche la sua sorgente e
tende verso la foce.
Cari amici, confido che questa Facoltà di Sacra Liturgia continui con
rinnovato slancio il suo servizio alla Chiesa, nella piena fedeltà alla ricca e
preziosa tradizione liturgica e alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II,
secondo le linee maestre della Sacrosanctum Concilium e dei pronunciamenti
del Magistero. La Liturgia cristiana è la Liturgia della promessa compiuta in
2 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 1. 3 Discorso nella cerimonia dell'offerta dei ceri, 2 febbraio 1970. 4 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 10.