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NUNTII
I
Nuntius Urbi et Orbi in Sollemnitate Resurrectionis Domini.
« In resurrectione tua, Christe, caeli et terra laetentur - Nella tua risurre-
zione, o Cristo, gioiscano i cieli e la terra » (Lit. Hor.).
Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero!
Il mattino di Pasqua ci ha riportato l'annuncio antico e sempre nuovo:
Cristo è risorto! L'eco di questo avvenimento, partita da Gerusalemme venti
secoli fa, continua a risuonare nella Chiesa, che porta viva nel cuore la fede
vibrante di Maria, la Madre di Gesù, la fede di Maddalena e delle altre donne,
che per prime videro il sepolcro vuoto, la fede di Pietro e degli altri Apostoli.
Fino ad oggi - anche nella nostra era di comunicazioni ultratecnologi-
che - la fede dei cristiani si basa su quell'annuncio, sulla testimonianza di
quelle sorelle e di quei fratelli che hanno visto prima il masso rovesciato e la
tomba vuota, poi i misteriosi messaggeri i quali attestavano che Gesù, il
Crocifisso, era risorto; quindi Lui stesso, il Maestro e Signore, vivo e tangibile,
apparso a Maria di Magdala, ai due discepoli di Emmaus, infine a tutti gli
undici, riuniti nel Cenacolo.1
La risurrezione di Cristo non è il frutto di una speculazione, di un'espe-
rienza mistica: è un avvenimento, che certamente oltrepassa la storia, ma che
avviene in un momento preciso della storia e lascia in essa un'impronta
indelebile. La luce che abbagliò le guardie poste a vigilare il sepolcro di Gesù
ha attraversato il tempo e lo spazio. È una luce diversa, divina, che ha
squarciato le tenebre della morte e ha portato nel mondo lo splendore di
Dio, lo splendore della Verità e del Bene.
Come i raggi del sole, a primavera, fanno spuntare e schiudere le gemme
sui rami degli alberi, cosı̀ l'irradiazione che promana dalla Risurrezione di
Cristo dà forza e significato ad ogni speranza umana, ad ogni attesa, deside-
rio, progetto. Per questo il cosmo intero oggi gioisce, coinvolto nella prima-
vera dell'umanità, che si fa interprete del muto inno di lode del creato.
1 Cfr. Mc 16, 9-14.