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entrare, cosı̀, con gioia in questa obbedienza e a « raccogliere » l'essere umano
per portarlo - con il nostro esempio, con la nostra umiltà, con la nostra
preghiera, con la nostra azione pastorale - nella comunione con Dio.
Continuando la lettura, segue una frase difficile da interpretare. L'Autore
della Lettera agli Ebrei dice che Gesù ha pregato fortemente, con grida e
lacrime, Dio che poteva salvarlo dalla morte, e, per il suo pieno abbandono,
venne esaudito.8 Qui vorremmo dire: « No, non è vero, non è stato esaudito, è
morto ». Gesù ha pregato di essere liberato dalla morte, ma non è stato libe-
rato, è morto in modo molto crudele. Perciò il grande teologo liberale Har-
nack ha detto: « Qui manca un no », deve essere scritto: « Non è stato esaudito »
e Bultmann ha accettato questa interpretazione. Però questa è una soluzione
che non è esegesi, ma è una violenza al testo. In nessuno dei manoscritti
appare « non », ma « è stato esaudito »; quindi dobbiamo imparare a capire
che cosa significhi questo « essere esaudito », nonostante la Croce.
Io vedo tre livelli per capire questa espressione. In un primo livello si può
tradurre il testo greco cosı̀: « è stato redento dalla sua angoscia » e in questo
senso, Gesù è esaudito. Sarebbe, quindi, un accenno a quanto ci racconta san
Luca che « un angelo ha rafforzato Gesù »,9 in modo che, dopo il momento
dell'angoscia, potesse andare diritto e senza timore verso la sua ora, come ci
descrivono i Vangeli, soprattutto quello di san Giovanni. Sarebbe l'esaudi-
mento, nel senso che Dio gli dà la forza di portare tutto questo peso e cosı̀ è
esaudito. Ma a me sembra che sia una risposta non del tutto sufficiente.
Esaudito in senso più profondo - Padre Vanhoye l'ha sottolineato - vuol
dire: « è stato redento dalla morte », ma non per il momento, per quel momen-
to, ma per sempre, nella Risurrezione: la vera risposta di Dio alla preghiera di
essere redento dalla morte è la Risurrezione e l'umanità viene redenta dalla
morte proprio nella Risurrezione, che è la vera guarigione delle nostre soffe-
renze, del mistero terribile della morte.
Qui è già presente un terzo livello di comprensione: la Risurrezione di
Gesù non è solo un avvenimento personale. Mi sembra che sia di aiuto tenere
presente il breve testo nel quale san Giovanni, nel Capitolo 12 del suo Van-
gelo, presenta e racconta, in modo molto riassuntivo, il fatto del Monte degli
Ulivi. Gesù dice: « La mia anima è turbata »,10 e, in tutta l'angoscia del Monte
degli Ulivi, che cosa dirò?: « O salvami da questa ora, o glorifica il tuo no-
8 Cfr. 5, 7. 9 Cfr. Lc 22, 43.
10 Gv 12, 27.