Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale138
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale140
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale156
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160
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Congregatio de Causis Sanctorum 183
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Congregatio de Causis Sanctorum 187
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Acta Benedicti Pp. XVI 177
promesse di Dio. Quando lo vede venire al fiume Giordano, dove stava bat-
tezzando, lo indica ai suoi discepoli come « l'agnello di Dio, colui che toglie il
peccato del mondo ».3 La sua testimonianza è tanto feconda, che due dei suoi
discepoli « sentendolo parlare cosı̀, seguirono Gesù ».4
Anche la vocazione di Pietro, secondo quanto scrive l'evangelista Giovan-
ni, passa attraverso la testimonianza del fratello Andrea, il quale, dopo aver
incontrato il Maestro e aver risposto al suo invito a rimanere con Lui, sente il
bisogno di comunicargli subito ciò che ha scoperto nel suo « dimorare » con il
Signore: « Abbiamo trovato il Messia - che si traduce Cristo - e lo condusse
da Gesù ».5 Cosı̀ avvenne per Natanaele, Bartolomeo, grazie alla testimonian-
za di un altro discepolo, Filippo, il quale gli comunica con gioia la sua grande
scoperta: « Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e
i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret ».6 L'iniziativa libera e gra-
tuita di Dio incontra e interpella la responsabilità umana di quanti accolgono
il suo invito a diventare strumenti, con la propria testimonianza, della chia-
mata divina. Questo accade anche oggi nella Chiesa: Iddio si serve della
testimonianza di sacerdoti, fedeli alla loro missione, per suscitare nuove vo-
cazioni sacerdotali e religiose al servizio del Popolo di Dio. Per questa ragione
desidero richiamare tre aspetti della vita del presbitero, che mi sembrano
essenziali per un'efficace testimonianza sacerdotale.
Elemento fondamentale e riconoscibile di ogni vocazione al sacerdozio e
alla consacrazione è l'amicizia con Cristo. Gesù viveva in costante unione con
il Padre, ed è questo che suscitava nei discepoli il desiderio di vivere la stessa
esperienza, imparando da Lui la comunione e il dialogo incessante con Dio. Se
il sacerdote è l' « uomo di Dio », che appartiene a Dio e che aiuta a conoscerlo e
ad amarlo, non può non coltivare una profonda intimità con Lui, rimanere
nel suo amore, dando spazio all'ascolto della sua Parola. La preghiera è la
prima testimonianza che suscita vocazioni. Come l'apostolo Andrea, che co-
munica al fratello di aver conosciuto il Maestro, ugualmente chi vuol essere
discepolo e testimone di Cristo deve averlo « visto » personalmente, deve aver-
lo conosciuto, deve aver imparato ad amarlo e a stare con Lui.
Altro aspetto della consacrazione sacerdotale e della vita religiosa è il
dono totale di sé a Dio. Scrive l'apostolo Giovanni: « In questo abbiamo
3 Gv 1, 29. 4 Gv 1, 37. 5 Gv 1, 41-42. 6 Gv 1, 45.