400 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
402 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
404 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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408 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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442 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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460 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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476 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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478 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 479
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Congregatio de Causis Sanctorum 481
482 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 483
484 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 485
486 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 487
488 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
490 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 453
IV
Ad Sessionem plenariam Pontificiae Academiae Scientiarum Socialium.*
Cari fratelli e sorelle,
do il benvenuto a voi, membri della Pontificia Accademia delle Scienze
Sociali e partecipanti a questa sessione plenaria dedicata alla tratta di
persone. Sono grato delle cortesi parole della Presidente, Signora Margaret
Archer. Saluto tutti cordialmente e vi assicuro che sono molto riconoscente
per quanto questa Accademia realizza per approfondire la conoscenza delle
nuove forme di schiavitù e per sradicare la tratta di esseri umani, nell'unico
intento di servire l'uomo, specialmente le persone emarginate ed escluse.
Come cristiani, voi vi sentite interpellati dal Discorso della Montagna
del Signore Gesù e anche dal « protocollo » con cui saremo giudicati alla
fine della nostra vita, secondo il Vangelo di Matteo, capitolo 25. « Beati i
poveri, beati gli afflitti, beati i miti, beati i puri di cuore, beati i misericor-
diosi, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, beati i perseguitati
per causa della giustizia: questi possederanno la terra, questi saranno figli
di Dio, questi vedranno Dio ».1 I « benedetti dal Padre », i suoi figli che lo
vedranno sono quelli che si preoccupano degli ultimi e che amano i più
piccoli tra i loro fratelli: « Quanto avete fatto a uno di questi miei fratelli
più piccoli, l'avete fatto a me », dice il Signore.2
E oggi, tra questi fratelli più bisognosi ci sono coloro che patiscono la
tragedia delle moderne forme di schiavitù, del lavoro forzato, del lavoro
schiavo, della prostituzione, del traffico di organi, della droga.
San Pietro Claver, in un momento storico nel quale la schiavitù era molto
diffusa e socialmente accettata, purtroppo - e scandalosamente - anche
nel mondo cristiano, perché era un grande affare, sentendosi interpellato
da queste parole del Signore, si consacrò per essere « schiavo degli schiavi ».
Tanti altri santi e sante, come per esempio San Giovanni de Matha, hanno
combattuto la schiavitù, seguendo il mandato di Paolo: « Non più servo né
serva ma fratello e sorella in Cristo ».3
* Die 18 Aprilis 2015. 1 Cfr Mt 5, 3-10. 2 Cfr Mt 25, 40. 3 Cfr Fm 16.