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Acta Francisci Pp. 469
II
Occasione Benedictionis Paschalis « Urbi et Orbi ».*6
Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua.
Gesù Cristo è risorto!
L'amore ha sconfitto l'odio, la vita ha vinto la morte, la luce ha scac-
ciato le tenebre!
Gesù Cristo, per amore nostro, si è spogliato della sua gloria divina; ha
svuotato sé stesso, ha assunto la forma di servo e si è umiliato fino alla
morte, e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato e lo ha fatto
Signore dell'universo. Gesù è Signore!
Con la sua morte e risurrezione Gesù indica a tutti la via della vita e
della felicità: questa via è l'umiltà, che comporta l'umiliazione. Questa è
la strada che conduce alla gloria. Solo chi si umilia può andare verso le
« cose di lassù », verso Dio (cfr Col 3, 1-4). L'orgoglioso guarda « dall'alto in
basso », l'umile guarda « dal basso in alto ».
Al mattino di Pasqua, avvertiti dalle donne, Pietro e Giovanni corsero al
sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. Allora si avvicinarono e si « china-
rono » per entrare nel sepolcro. Per entrare nel mistero bisogna « chinarsi »,
abbassarsi. Solo chi si abbassa comprende la glorificazione di Gesù e può
seguirlo sulla sua strada.
Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere…
Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di
un'altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli
altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi.
Questa non è debolezza, ma vera forza! Chi porta dentro di sé la forza
di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza,
ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell'amore.
Dal Signore risorto oggi imploriamo la grazia di non cedere all'orgoglio
che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del per-
dono e della pace. A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze
dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del Suo nome, come pure di
* Die 5 Aprilis 2015.