alla Chiesa, fedeltà che avete manifestato « a volte anche a prezzo di gravi
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cogeretur sicut et, nervis oculariis praesertim a dextera parte laborans, fa-
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis
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frabile, incomprensibile. Nessuno può leggerla. Forse questo pianto di Gio-
vanni davanti al mistero della storia cosı̀ oscuro esprime lo sconcerto delle
Chiese asiatiche per il silenzio di Dio di fronte alle persecuzioni a cui erano
esposte in quel momento. È uno sconcerto nel quale può ben riflettersi il
nostro sbigottimento di fronte alle gravi difficoltà, incomprensioni e ostilità
che pure oggi la Chiesa soffre in varie parti del mondo. Sono sofferenze che la
Chiesa certo non si merita, cosı̀ come Gesù stesso non meritò il suo supplizio.
Esse però rivelano sia la malvagità dell'uomo, quando si abbandona alle sugge-
stioni del male, sia la superiore conduzione degli avvenimenti da parte di Dio ».8
Oggi, come ieri, annunciare il Vangelo significa annunciare e testimoniare
Gesù Cristo crocifisso e risorto, l'Uomo nuovo, vincitore del peccato e della
morte. Egli permette agli esseri umani di entrare in una nuova dimensione,
dove la misericordia e l'amore rivolto anche al nemico testimoniano la vitto-
ria della Croce su ogni debolezza e miseria umana. Anche nel vostro Paese,
l'annuncio di Cristo crocifisso e risorto sarà possibile nella misura in cui con
fedeltà al Vangelo, nella comunione con il Successore dell'Apostolo Pietro e
con la Chiesa universale, saprete realizzare i segni dell'amore e dell'unità
(« come io vi ho amato, cosı̀ amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.
[...] Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato »: Gv 13, 34-35; 17, 21).
Disponibilità a un dialogo rispettoso e costruttivo
4. Come Pastore universale della Chiesa, desidero manifestare viva rico-
noscenza al Signore per la sofferta testimonianza di fedeltà, offerta dalla
comunità cattolica cinese in circostanze veramente difficili. Nello stesso tem-
po sento, come mio intimo ed irrinunciabile dovere e come espressione del mio
amore di padre, l'urgenza di confermare nella fede i cattolici cinesi e di
favorire la loro unità con i mezzi che sono propri della Chiesa.
Seguo con particolare interesse anche le vicende di tutto il Popolo cinese,
verso il quale nutro un vivo apprezzamento e sentimenti di amicizia, sino a
formulare l'auspicio « di vedere presto instaurate vie concrete di comunica-
zione e di collaborazione fra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese »,
poiché « l'amicizia si nutre di contatti, di condivisione di sentimenti nelle
8 Benedetto XVI, Udienza Generale (mercoledı̀ 23 agosto 2006): L'Osservatore Romano, 24
agosto 2006, p. 4.