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e in lui non c'è tenebra alcuna ».2 Da parte del popolo, invece, si alternano
momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione;
momenti di popolo pellegrino e momenti di popolo errante.
Anche nella nostra storia personale si alternano momenti luminosi e
oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma
se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l'orgoglio, la menzogna,
la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e
intorno a noi. « Chi odia suo fratello - scrive l'apostolo Giovanni - è nelle
tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno
accecato i suoi occhi ».3 Popolo in cammino, ma popolo pellegrino che non
vuole essere popolo errante.
2. In questa notte, come un fascio di luce chiarissima, risuona l'annun-
cio dell'Apostolo: « È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti
gli uomini ».4
La grazia che è apparsa nel mondo è Gesù, nato dalla Vergine Maria,
vero uomo e vero Dio. Egli è venuto nella nostra storia, ha condiviso il
nostro cammino. È venuto per liberarci dalle tenebre e donarci la luce. In
Lui è apparsa la grazia, la misericordia, la tenerezza del Padre: Gesù è l'A-
more fattosi carne. Non è soltanto un maestro di sapienza, non è un ideale
a cui tendiamo e dal quale sappiamo di essere inesorabilmente lontani, è
il senso della vita e della storia che ha posto la sua tenda in mezzo a noi.
3. I pastori sono stati i primi a vedere questa « tenda », a ricevere l'an-
nuncio della nascita di Gesù. Sono stati i primi perché erano tra gli ultimi,
gli emarginati. E sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo
la guardia al loro gregge. È legge del pellegrino vegliare, e loro vegliavano.
Con loro ci fermiamo davanti al Bambino, ci fermiamo in silenzio. Con loro
ringraziamo il Signore di averci donato Gesù, e con loro lasciamo salire dal
profondo del cuore la lode della sua fedeltà: Ti benediciamo, Signore Dio
Altissimo, che ti sei abbassato per noi. Tu sei immenso, e ti sei fatto pic-
colo; sei ricco, e ti sei fatto povero; sei l'onnipotente, e ti sei fatto debole.
2 1 Gv 1, 5. 3 1 Gv 2, 11. 4 Tt 2, 11.