alla Chiesa, fedeltà che avete manifestato « a volte anche a prezzo di gravi
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cogeretur sicut et, nervis oculariis praesertim a dextera parte laborans, fa-
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis
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Acta Benedicti Pp. XVI 561
montagne", ma poi mancassimo della carità, tutto sarebbe "nulla" (cfr
1 Cor 13, 2). La carità è davvero il "cuore" della Chiesa ».21
Queste indicazioni, che riguardano la natura stessa della Chiesa universa-
le, hanno un particolare significato per la Chiesa che è in Cina. A voi, infatti,
non sfuggono i problemi, che essa sta affrontando per superare - al suo
interno e nei suoi rapporti con la società civile cinese - tensioni, divisioni
e recriminazioni.
A questo proposito, già l'anno scorso, parlando della Chiesa nascente, ebbi
modo di ricordare che « la comunità dei discepoli conosce fin dagli inizi non
solo la gioia dello Spirito Santo, la grazia della verità e dell'amore, ma anche
la prova, costituita soprattutto dai contrasti circa le verità di fede, con le
conseguenti lacerazioni della comunione. Come la comunione dell'amore esi-
ste sin dall'inizio e vi sarà fino alla fine (cfr 1Gv 1, 1ss), cosı̀ purtroppo fin
dall'inizio subentra anche la divisione. Non dobbiamo meravigliarci che essa
esista anche oggi [...]. Quindi c'è sempre il pericolo, nelle vicende del mondo e
anche nelle debolezze della Chiesa, di perdere la fede, e cosı̀ anche di perdere
l'amore e la fraternità. È quindi un preciso dovere di chi crede alla Chiesa
dell'amore e vuol vivere in essa, riconoscere anche questo pericolo ».22
La storia della Chiesa ci insegna, poi, che non si esprime un'autentica
comunione senza un travagliato sforzo di riconciliazione.23 Infatti, la purifi-
cazione della memoria, il perdono di chi ha fatto del male, la dimenticanza dei
torti subiti e la rappacificazione dei cuori nell'amore, da realizzare nel nome
di Gesù crocifisso e risorto, possono esigere il superamento di posizioni o
visioni personali, nate da esperienze dolorose o difficili, ma sono passi urgenti
da compiere per accrescere e manifestare i legami di comunione tra i fedeli e i
Pastori della Chiesa in Cina.
21 Lett. ap. Novo millennio ineunte (6 gennaio 2001), n. 42: AAS 93 (2001), 296. Cfr Bene-
detto XVI, Lett. enc. Deus caritas est (25 dicembre 2005), n. 12: « L'agire di Dio acquista ora la
sua forma drammatica nel fatto che, in Gesù Cristo, Dio stesso insegue la "pecorella smarrita",
l'umanità sofferente e perduta. Quando Gesù nelle sue parabole parla del pastore che va dietro
alla pecorella smarrita, della donna che cerca la dracma, del padre che va incontro al figliol
prodigo e lo abbraccia, queste non sono soltanto parole, ma costituiscono la spiegazione del suo
stesso essere ed operare. Nella sua morte in croce si compie quel volgersi di Dio contro se stesso
nel quale Egli si dona per rialzare l'uomo e salvarlo - amore, questo, nella sua forma più
radicale »: AAS 98 (2006), 228. 22 Benedetto XVI, Udienza Generale (mercoledı̀ 5 aprile 2006): L'Osservatore Romano, 6 aprile
2006, p. 4. 23 Dovrebbe essere illuminante per tutti l'esperienza vissuta dalla Chiesa antica nel tempo
delle persecuzioni, nonché l'insegnamento dato al riguardo proprio dalla Chiesa di Roma, che,
escludendo le posizioni rigoriste dei Novaziani e dei Donatisti, esortava alla generosità del
perdono e della riconciliazione nei confronti di coloro che, avendo abiurato (i « lapsi ») durante
le persecuzioni, desideravano essere riammessi nella comunione della Chiesa.