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Acta Francisci Pp. 11
del cuore deve essere quello di « desiderare ciò che è essenziale e originario,
cioè che il primo posto sia lasciato alla sollecitudine perfetta di trovare
Dio nostro Signore ».6 Favre prova il desiderio di « lasciare che Cristo oc-
cupi il centro del cuore ».7 Solo se si è centrati in Dio è possibile andare
verso le periferie del mondo! E Favre ha viaggiato senza sosta anche sulle
frontiere geografiche tanto che si diceva di lui: « pare che sia nato per non
stare fermo da nessuna parte ».8 Favre era divorato dall'intenso desiderio
di comunicare il Signore. Se noi non abbiamo il suo stesso desiderio, allo-
ra abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera e, con fervore silenzioso,
chiedere al Signore, per intercessione del nostro fratello Pietro, che torni
ad affascinarci: quel fascino del Signore che portava Pietro a tutte queste
« pazzie » apostoliche.
Noi siamo uomini in tensione, siamo anche uomini contraddittori e inco-
erenti, peccatori, tutti. Ma uomini che vogliono camminare sotto lo sguardo
di Gesù. Noi siamo piccoli, siamo peccatori, ma vogliamo militare sotto il
vessillo della Croce nella Compagnia insignita del nome di Gesù. Noi che
siamo egoisti, vogliamo tuttavia vivere una vita agitata da grandi deside-
ri. Rinnoviamo allora la nostra oblazione all'Eterno Signore dell'universo
perché con l'aiuto della sua Madre gloriosa possiamo volere, desiderare e
vivere i sentimenti di Cristo che svuotò se stesso. Come scriveva san Pietro
Favre, « non cerchiamo mai in questa vita un nome che non si riallacci a
quello di Gesù ».9 E preghiamo la Madonna di essere messi con il suo Figlio.
6 Memoriale, 63. 7 Memoriale, 68. 8 MI, Epistolae I, 362. 9 Memoriale, 205.