2 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
4 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
6 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
8 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
10 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
12 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
14 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
16 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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22 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
24 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
26 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio de Causis Sanctorum 57
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16 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
III
Natalicia omina Curiae Romanae significantur.*
Signori Cardinali, cari fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio, cari fratelli e sorelle,
ringrazio di cuore per le sue parole il Cardinale Decano. Grazie!
Il Signore ci ha concesso di percorrere ancora una volta il cammino dell'Av-
vento, e rapidamente siamo giunti agli ultimi giorni che precedono il Natale,
giorni carichi di un clima spirituale unico, fatto di sentimenti, di ricordi,
di segni liturgici e non, come il presepe… In questo clima si colloca anche
il tradizionale incontro con voi, Superiori e Officiali della Curia Romana,
che collaborate quotidianamente nel servizio alla Chiesa. Vi saluto tutti
cordialmente. E permettetemi di salutare in modo particolare Mons. Pietro
Parolin, che da poco ha iniziato il suo servizio di Segretario di Stato, e ha
bisogno delle nostre preghiere!
Mentre i nostri cuori sono tutti pervasi di riconoscenza verso Dio, che
tanto ci ha amato da donare per noi il Figlio Unigenito, è bello dare spazio
anche alla gratitudine tra noi. E io sento il bisogno, in questo mio primo
Natale da Vescovo di Roma, di dire un grande « grazie » a voi, sia a tutti
come comunità di lavoro, sia a ciascuno personalmente. Vi ringrazio per il
vostro servizio di ogni giorno: per la cura, la diligenza, la creatività; per
l'impegno, non sempre agevole, di collaborare nell'ufficio, di ascoltarsi,
di confrontarsi, di valorizzare le diverse personalità e qualità nel rispetto
reciproco.
In modo particolare desidero esprimere la mia gratitudine a coloro che
in questo periodo terminano il loro servizio e vanno in pensione. Sappiamo
bene che come sacerdoti e vescovi non si va mai in pensione, ma dall'ufficio
sì, ed è giusto, anche per dedicarsi un po' di più alla preghiera e alla cura
delle anime, incominciando dalla propria! Dunque un « grazie » speciale,
dal cuore, per voi, cari fratelli che lasciate la Curia, specialmente per voi
che avete lavorato qui per tanti anni e con tanta dedizione, nel nascondi-
* Die 21 Decembris 2013.