2 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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Acta Francisci Pp. 17
mento. Questo è veramente degno di ammirazione. Io ammiro tanto questi
Monsignori che seguono il modello dei vecchi curiali, persone esemplari...
Ma anche oggi ne abbiamo! Persone che lavorano con competenza, con
precisione, abnegazione, portando avanti con cura il loro dovere quotidia-
no. Vorrei qui nominare qualcuno di questi nostri fratelli, per esprimere
loro la mia ammirazione e la mia riconoscenza, ma sappiamo che in una
lista i primi che si notano sono quelli che mancano, e, facendolo, corro il
rischio di dimenticare qualcuno e di commettere così un'ingiustizia e una
mancanza di carità. Però voglio dire a questi fratelli che costituiscono una
testimonianza molto importante nel cammino della Chiesa.
E sono un modello, e da questo modello e da questa testimonianza
ricavo le caratteristiche dell'officiale di Curia, e tanto più del Superiore,
che vorrei sottolineare: la professionalità e il servizio.
La professionalità, che significa competenza, studio, aggiornamento…
Questo è un requisito fondamentale per lavorare nella Curia. Naturalmente
la professionalità si forma, e in parte anche si acquisisce; ma penso che,
proprio perché si formi, e perché venga acquisita, bisogna che ci sia dall'i-
nizio una buona base.
E la seconda caratteristica è il servizio, servizio al Papa e ai Vescovi,
alla Chiesa universale e alle Chiese particolari. Nella Curia Romana si
apprende, « si respira » in modo speciale questa duplice dimensione della
Chiesa, questa compenetrazione tra universale e particolare; e penso che
sia una delle esperienze più belle di chi vive e lavora a Roma: « sentire »
la Chiesa in questo modo. Quando non c'è professionalità, lentamente si
scivola verso l'area della mediocrità. Le pratiche diventano rapporti di
« cliché » e comunicazioni senza lievito di vita, incapaci di generare orizzonti
di grandezza. D'altra parte, quando l'atteggiamento non è di servizio alle
Chiese particolari e ai loro Vescovi, allora cresce la struttura della Curia
come una pesante dogana burocratica, ispettrice e inquisitrice, che non
permette l'azione dello Spirito Santo e la crescita del popolo di Dio.
A queste due qualità, professionalità e servizio, vorrei aggiungerne una
terza, che è la santità della vita. Sappiamo bene che questa è la più impor-
tante nella gerarchia dei valori. In effetti, è alla base anche della qualità del
lavoro, del servizio. E vorrei dire qui che nella Curia Romana ci sono stati
e ci sono santi. L'ho detto pubblicamente più di una volta, per ringraziare