alla Chiesa, fedeltà che avete manifestato « a volte anche a prezzo di gravi
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cogeretur sicut et, nervis oculariis praesertim a dextera parte laborans, fa-
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis
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Acta Benedicti Pp. XVI 575
e di vita con tutte le comunità cattoliche sparse per il mondo. Essi sanno, nel
loro cuore, che cosa vuol dire essere cattolici. Ed è proprio da questo cuore
cattolico che deve nascere anche l'impegno per rendere manifesto ed operoso,
sia all'interno delle singole comunità sia nei rapporti tra le varie comunità,
quello spirito di comunione, di comprensione e di perdono che - com'è detto
sopra (cfr n. 5, capov. 4o, e n. 6) - è il sigillo visibile di un'autentica esistenza
cristiana. Sono sicuro che lo Spirito di Cristo, come ha aiutato le comunità a
mantenere viva la fede in tempo di persecuzione, aiuterà oggi tutti i cattolici
a crescere nell'unità.
Come già facevo presente (cfr n. 2, capov. 1o, e n. 4, capov. 1o), ai membri
delle comunità cattoliche nel vostro Paese - specialmente ai Vescovi, ai
presbiteri e alle persone consacrate - non è purtroppo ancora concesso di
vivere e di esprimere, in pienezza e in modo anche visibile, certi aspetti della
loro appartenenza alla Chiesa e della loro comunione gerarchica con il Papa,
essendo normalmente impediti liberi contatti con la Santa Sede e con le altre
comunità cattoliche nei vari Paesi. È vero che negli ultimi anni la Chiesa
gode, rispetto al passato, di una maggiore libertà religiosa. Tuttavia non si
può negare che permangono gravi limitazioni che toccano il cuore della fede e
che, in certa misura, soffocano l'attività pastorale. A questo proposito rinno-
vo l'augurio (cfr n. 4, capovv. 2o-4o) che, nel corso di un dialogo rispettoso ed
aperto tra la Santa Sede e i Vescovi cinesi, da una parte, e le Autorità
governative, dall'altra, possano essere superate le menzionate difficoltà e si
pervenga, cosı̀, ad una proficua intesa che sarà a vantaggio della comunità
cattolica e della convivenza sociale.
I presbiteri
13. Vorrei poi rivolgere un pensiero speciale e un invito ai sacerdoti - in
modo particolare a quelli ordinati negli ultimi anni -, che con tanta gene-
rosità hanno intrapreso il cammino del ministero pastorale. Mi sembra che
l'attuale situazione ecclesiale e socio-politica renda sempre più pressante l'esi-
genza di attingere luce e forza alle sorgenti della spiritualità sacerdotale, che
sono l'amore di Dio, l'incondizionata sequela di Cristo, la passione per l'an-
nuncio del Vangelo, la fedeltà alla Chiesa e il servizio generoso al prossimo.48
Come non ricordare a questo proposito, quale incoraggiamento per tutti, le
figure luminose di Vescovi e di sacerdoti che, negli anni difficili del recente
48 Per una riflessione sulla dottrina e spiritualità del sacerdozio e sul carisma del celibato
rimando al mio Discorso alla Curia Romana (22 dicembre 2006): L'Osservatore Romano, 23
dicembre 2006, p. 6.