2 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
4 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
6 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
8 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
10 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
12 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
14 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
16 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
18 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
20 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
22 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
24 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
26 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
28 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
30 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
32 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
34 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
36 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
38 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
40 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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44 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 45
46 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 47
48 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 49
50 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 51
52 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 53
54 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio de Causis Sanctorum 57
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II
Occasione Diei Mundialis Pacis, cui titulus est: « Fraternità, fondamento e via per la Pace ».
1. In questo mio primo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace,
desidero rivolgere a tutti, singoli e popoli, l'augurio di un'esistenza colma
di gioia e di speranza. Nel cuore di ogni uomo e di ogni donna alberga,
infatti, il desiderio di una vita piena, alla quale appartiene un anelito in-
sopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri,
nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed
abbracciare.
Infatti, la fraternità è una dimensione essenziale dell'uomo, il quale è un
essere relazionale. La viva consapevolezza di questa relazionalità ci porta
a vedere e trattare ogni persona come una vera sorella e un vero fratello;
senza di essa diventa impossibile la costruzione di una società giusta, di
una pace solida e duratura. E occorre subito ricordare che la fraternità si
comincia ad imparare solitamente in seno alla famiglia, soprattutto grazie ai
ruoli responsabili e complementari di tutti i suoi membri, in particolare del
padre e della madre. La famiglia è la sorgente di ogni fraternità, e perciò
è anche il fondamento e la via primaria della pace, poiché, per vocazione,
dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore.
Il numero sempre crescente di interconnessioni e di comunicazioni che
avviluppano il nostro pianeta rende più palpabile la consapevolezza dell'u-
nità e della condivisione di un comune destino tra le Nazioni della terra.
Nei dinamismi della storia, pur nella diversità delle etnie, delle società e
delle culture, vediamo seminata così la vocazione a formare una comunità
composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura
gli uni degli altri. Tale vocazione è però ancor oggi spesso contrastata e
smentita nei fatti, in un mondo caratterizzato da quella « globalizzazione
dell'indifferenza » che ci fa lentamente « abituare » alla sofferenza dell'altro,
chiudendoci in noi stessi.
In tante parti del mondo, sembra non conoscere sosta la grave lesione
dei diritti umani fondamentali, soprattutto del diritto alla vita e di quel-
lo alla libertà di religione. Il tragico fenomeno del traffico degli esseri
umani, sulla cui vita e disperazione speculano persone senza scrupoli, ne