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Abele è pastore, Caino è contadino. La loro identità profonda e, insieme,
la loro vocazione, è quella di essere fratelli, pur nella diversità della loro
attività e cultura, del loro modo di rapportarsi con Dio e con il creato. Ma
l'uccisione di Abele da parte di Caino attesta tragicamente il rigetto radicale
della vocazione ad essere fratelli. La loro vicenda4 evidenzia il difficile com-
pito a cui tutti gli uomini sono chiamati, di vivere uniti, prendendosi cura
l'uno dell'altro. Caino, non accettando la predilezione di Dio per Abele, che
gli offriva il meglio del suo gregge - « il Signore gradì Abele e la sua offerta,
ma non gradì Caino e la sua offerta »5 - uccide per invidia Abele. In questo
modo rifiuta di riconoscersi fratello, di relazionarsi positivamente con lui,
di vivere davanti a Dio, assumendo le proprie responsabilità di cura e di
protezione dell'altro. Alla domanda: « Dov'è tuo fratello? », con la quale Dio
interpella Caino, chiedendogli conto del suo operato, egli risponde: « Non lo
so. Sono forse il guardiano di mio fratello? ».6 Poi, ci dice la Genesi, « Caino
si allontanò dal Signore ».7
Occorre interrogarsi sui motivi profondi che hanno indotto Caino a
misconoscere il vincolo di fraternità e, assieme, il vincolo di reciprocità
e di comunione che lo legava a suo fratello Abele. Dio stesso denuncia e
rimprovera a Caino una contiguità con il male: « il peccato è accovacciato
alla tua porta ».8 Caino, tuttavia, si rifiuta di opporsi al male e decide di
alzare ugualmente la sua « mano contro il fratello Abele »,9 disprezzando il
progetto di Dio. Egli frustra così la sua originaria vocazione ad essere figlio
di Dio e a vivere la fraternità.
Il racconto di Caino e Abele insegna che l'umanità porta inscritta in sé
una vocazione alla fraternità, ma anche la possibilità drammatica del suo
tradimento. Lo testimonia l'egoismo quotidiano, che è alla base di tante
guerre e tante ingiustizie: molti uomini e donne muoiono infatti per mano
di fratelli e di sorelle che non sanno riconoscersi tali, cioè come esseri fatti
per la reciprocità, per la comunione e per il dono.
4 Cfr Gen 4, 1-16. 5 Gen 4, 4-5. 6 Gen 4, 9. 7 4, 16. 8 Gen 4, 7. 9 Gen 4, 8.