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gitale: la parzialità dell'interazione, la tendenza a comunicare solo alcune
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Congregatio pro Doctrina Fidei 129
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Congregatio pro Doctrina Fidei 131
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Congregatio pro Doctrina Fidei 133
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Congregatio de Causis Sanctorum 141
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Congregatio de Causis Sanctorum 143
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Congregatio de Institutione Catholica 145
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Congregatio de Institutione Catholica 147
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gitale: la parzialità dell'interazione, la tendenza a comunicare solo alcune
parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costru-
zione dell'immagine di sé, che può indulgere all'autocompiacimento.
Soprattutto i giovani stanno vivendo questo cambiamento della comuni-
cazione, con tutte le ansie, le contraddizioni e la creatività proprie di coloro
che si aprono con entusiasmo e curiosità alle nuove esperienze della vita. Il
coinvolgimento sempre maggiore nella pubblica arena digitale, quella creata
dai cosiddetti social network, conduce a stabilire nuove forme di relazione
interpersonale, influisce sulla percezione di sé e pone quindi, inevitabilmente,
la questione non solo della correttezza del proprio agire, ma anche dell'au-
tenticità del proprio essere. La presenza in questi spazi virtuali può essere il
segno di una ricerca autentica di incontro personale con l'altro se si fa atten-
zione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo,
o l'eccessiva esposizione al mondo virtuale. Nella ricerca di condivisione, di
« amicizie », ci si trova di fronte alla sfida dell'essere autentici, fedeli a se
stessi, senza cedere all'illusione di costruire artificialmente il proprio « profilo »
pubblico.
Le nuove tecnologie permettono alle persone di incontrarsi oltre i confini
dello spazio e delle stesse culture, inaugurando cosı̀ un intero nuovo mondo di
potenziali amicizie. Questa è una grande opportunità, ma comporta anche
una maggiore attenzione e una presa di coscienza rispetto ai possibili rischi.
Chi è il mio « prossimo » in questo nuovo mondo? Esiste il pericolo di essere
meno presenti verso chi incontriamo nella nostra vita quotidiana ordinaria?
Esiste il rischio di essere più distratti, perché la nostra attenzione è fram-
mentata e assorta in un mondo « differente » rispetto a quello in cui viviamo?
Abbiamo tempo di riflettere criticamente sulle nostre scelte e di alimentare
rapporti umani che siano veramente profondi e duraturi? È importante ri-
cordare sempre che il contatto virtuale non può e non deve sostituire il
contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita.
Anche nell'era digitale, ciascuno è posto di fronte alla necessità di essere
persona autentica e riflessiva. Del resto, le dinamiche proprie dei social net-
work mostrano che una persona è sempre coinvolta in ciò che comunica.
Quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se
stesse, la loro visione del mondo, le loro speranze, i loro ideali. Ne consegue
che esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si
concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e
rispettosa dell'altro. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa
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