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Acta Benedicti Pp. XVI 305
Sı̀, fratelli, la Pasqua è la vera salvezza dell'umanità! Se Cristo
- l'Agnello di Dio - non avesse versato il suo Sangue per noi, non avremmo
alcuna speranza, il destino nostro e del mondo intero sarebbe inevitabilmente
la morte. Ma la Pasqua ha invertito la tendenza: la Risurrezione di Cristo è
una nuova creazione, come un innesto che può rigenerare tutta la pianta. È
un avvenimento che ha modificato l'orientamento profondo della storia, sbi-
lanciandola una volta per tutte dalla parte del bene, della vita, del perdono.
Siamo liberi, siamo salvi! Ecco perché dall'intimo del cuore esultiamo: « Can-
tiamo al Signore: è veramente glorioso! ».
Il popolo cristiano, uscito dalle acque del Battesimo, è inviato in tutto
il mondo a testimoniare questa salvezza, a portare a tutti il frutto della
Pasqua, che consiste in una vita nuova, liberata dal peccato e restituita alla
sua bellezza originaria, alla sua bontà e verità. Continuamente, nel corso di
duemila anni, i cristiani - specialmente i santi - hanno fecondato la storia
con l'esperienza viva della Pasqua. La Chiesa è il popolo dell'esodo, perché
costantemente vive il mistero pasquale e diffonde la sua forza rinnovatrice
in ogni tempo e in ogni luogo. Anche ai nostri giorni l'umanità ha bisogno di
un « esodo », non di aggiustamenti superficiali, ma di una conversione spiri-
tuale e morale. Ha bisogno della salvezza del Vangelo, per uscire da una crisi
che è profonda e come tale richiede cambiamenti profondi, a partire dalle
coscienze.
Al Signore Gesù chiedo che in Medio Oriente, ed in particolare nella Terra
santificata dalla sua morte e risurrezione, i Popoli compiano un « esodo » vero
e definitivo dalla guerra e dalla violenza alla pace ed alla concordia. Alle
comunità cristiane, che, specialmente in Iraq, conoscono prove e sofferenze,
il Risorto ripeta la parola carica di consolazione e di incoraggiamento che
rivolse agli Apostoli nel Cenacolo: « Pace a voi! ».3
Per quei Paesi Latino-americani e dei Caraibi che sperimentano una pe-
ricolosa recrudescenza dei crimini legati al narcotraffico, la Pasqua di Cristo
segni la vittoria della convivenza pacifica e del rispetto per il bene comune.
La diletta popolazione di Haiti, devastata dall'immane tragedia del terremo-
to, compia il suo « esodo » dal lutto e dalla disperazione ad una nuova spe-
ranza, sostenuta dalla solidarietà internazionale. Gli amati cittadini cileni,
prostrati da un'altra grave catastrofe, ma sorretti dalla fede, affrontino con
tenacia l'opera di ricostruzione.
3 Gv 20, 21.